2010-03-31 15:39:31

Dichiarazione della Conferenza episcopale svizzera in tema di abusi sessuali


“Mortificati e sgomenti”, si dichiarano i vescovi della Svizzera, “per i casi avveratisi di abusi sessuali nella pastorale”. In una nota, resa pubblica oggi, la Conferenza episcopale del Paese elvetico, riconosce “di aver sottovalutato l'ampiezza del fenomeno”. “I responsabili nelle diocesi e negli Ordini religiosi hanno compiuto errori. Per questi errori – scrivono i presuli svizzeri - chiediamo perdono”. Poi l’incoraggiamento a “coloro che hanno subito abusi ad annunciarsi presso i centri di consultazione per le vittime e i corrispondenti centri diocesani ed a sporgere eventuale denuncia. Ci importa che venga fatta piena luce sul passato”, sottolineano i presuli, chiedendo “a tutti i colpevoli di abusi tra gli operatori pastorali, religiosi, collaboratori in parrocchia, nella scuola e in altri enti posti sotto responsabilità ecclesiale di assumere le loro colpe dinanzi a Dio e agli uomini, presentandosi al loro responsabile”. “Ringraziamo – aggiungono i vescovi - tutti coloro che vivono la loro vocazione nella fedeltà e anzi li incoraggiamo vivamente, in questo periodo di crisi, nel servizio che compiono”. La nota ricorda che “già nel 2002 la Conferenza dei vescovi svizzeri emanò speciali direttive, incentrate sugli interessi delle vittime, la prevenzione degli abusi e il conseguente agire nei confronti dei colpevoli. Applicheremo queste direttive, - rassicurano i presuli - aggiornate nel 2009, con vigore. Inoltre va migliorata – auspicano - la collaborazione tra diocesi e Ordini religiosi, anche a livello internazionale. I rispettivi responsabili devono essere certi che i loro collaboratori e collaboratrici siano persone integre”. Questioni che saranno dibattute durante l'Assemblea di giugno della Conferenza episcopale svizzera. Infine l’esortazione perché nel periodo quaresimale possiamo “riconoscere le colpe, correggere gli atteggiamenti erronei, trovare una strada per migliorare e chiedere perdono a Dio e agli uomini”. La nota si chiede con il grazie dei vescovi svizzeri a “tutti i fedeli che ora contribuiscono” affinché la “Chiesa ritrovi la via verso una più grande credibilità”. (R.G.)







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