2010-03-30 12:37:31

Solidarietà per i bambini della Cambogia: iniziativa della Fabbrica del Sorriso


Una mano tesa a tutti i bambini che lottano contro malattie e povertà. E’ il fine della “Fabbrica del Sorriso”, iniziativa di solidarietà giunta alla settima edizione e conclusasi lo scorso 21 marzo al termine di una maratona di beneficenza, promossa da Mediafriends per raccogliere fondi a sostegno di associazioni umanitarie. Tra le organizzazioni non governative che hanno ricevuto donazioni grazie alla “Fabbrica del Sorriso” c’è il Centro italiano aiuti all’infanzia (Ciai). Sulle attività di questa associazione, Eliana Astorri ha intervistato la responsabile delle relazioni esterne e comunicazione del Ciai, Donatella Ceralli:RealAudioMP3

R. – E’ un’associazione che è nata molti anni fa, nel 1968, e da subito si è focalizzata proprio per sostenere i diritti dei bambini in ogni parte del mondo. Il primo diritto su cui ci siamo impegnati, è quello di avere una famiglia: infatti il Ciai è stato una delle prime associazioni in Italia ad essersi occupata di adozioni internazionali nel momento in cui più di 40 anni fa ancora non esisteva nemmeno una legge che la regolasse. E l’intento è quello di cercare in Italia una mamma e un papà per bambini che siano però in reale stato di abbandono nel loro Paese. Questo significa che prima di arrivare all’adozione, bisogna attivare tutta una serie di interventi di cooperazione e di solidarietà che prevengano l’abbandono, sostengano le mamme in difficoltà con interventi ad hoc per loro, che coinvolgano poi ovviamente anche le comunità in cui vivono in un’ottica di sviluppo.
 
D. – Quali sono gli obiettivi da sette anni a questa parte, dell’iniziativa “La fabbrica del sorriso”?
 
R. – L’iniziativa di raccolta fondi è una vera e propria maratona: per una settimana, diverse modalità per contribuire a questa maratona. E’ sempre dedicata a tematiche relative all’infanzia. Vengono coinvolte in questa maratona di solidarietà quattro associazioni maggiori: quest’anno Ciai è con un progetto in Cambogia, una delle quattro associazioni beneficiarie “Fabbrica del sorriso” 2010.
 
D. – C’è un progetto in particolare?
 
R. – Il progetto che Ciai sostiene in Cambogia grazie a “Fabbrica del sorriso” è una unità mobile di pediatria. In una regione molto isolata della Cambogia, che confina a nord con il Laos e a est con il Vietnam: la provincia di Mondulkiri è una zona particolare, innanzitutto perché è montagnosa a differenza di gran parte del territorio cambogiano, e poi è abitata da minoranze etniche che vivono in villaggi sparpagliati sul territorio, piuttosto isolati e quindi si comprende che in situazioni di questo genere il diritto alla salute, alla cura, soprattutto per i bambini, è difficilissimo da garantire. Il concetto di questa unità mobile di pediatria è proprio quello di portare i medici nei villaggi. Abbiamo quindi concluso un accordo con un ospedale cambogiano, quello di Takeo, un’eccellenza nella pediatria cambogiana: fornirà personale appositamente preparato per questo tipo di intervento e con quella che di fatto è una jeep attrezzata per affrontare le strade della zona, che durante le piogge diventano dei fiumiciattoli, riuscirà a raggiungere tutti i villaggi, a visitare i bambini, verificare quali siano gli interventi importanti da fare. Ciò che si può curare sul posto o nell’ospedale locale verrà fatto, altrimenti organizziamo il trasporto a Takeo dove i bambini possono essere operati. Stiamo parlando anche di operazioni piccole, che sono però fondamentali per risolvere i problemi di salute di un bambino: anche piccoli interventi che davvero possono essere risolutivi e cambiare la vita ai più piccoli. Senza contare il monitoraggio, le vaccinazioni: tutto ciò che un bambino deve poter avere. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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