In Nepal si prega per la nuova Costituzione, mentre torna l'ipotesi della monarchia
“Abbiamo bisogno della preghiera di tutti e confidiamo nell’aiuto di Dio, perché la
nuova Costrizione del paese – decisiva per il futuro della nazione – sia laica, rispetti
i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo, promuova valori come la pace, la giustizia,
la libertà religiosa il bene comune”: è quanto ha dichiarato all’agenzia Fides mons.
Anthony Sharma, vicario apostolico del Nepal, mentre le forze politiche nepalesi stanno
redigendo e discutendo la nuova Carta costituzionale, che dovrebbe essere completata
entro la fine di maggio. “Preghiamo per la pace e la stabilità della nostra amata
nazione”, ha detto il vicario, invitando tutti i fedeli a unirsi alla preghiera nella
Settimana Santa. Secondo la bozza del testo circolante, ci si avvia a disegnare una
Costituzione in cui l’induismo non è definito “religione di Stato”, e questo fatto
– notano fonti della Chiesa locale – “costituisce un segnale positivo e una garanzia
per la vita delle comunità religiose di minoranza e per i cristiani”. Le Chiese cristiane,
numerose organizzazioni religiose, Ong, associazioni e gruppi della società civile
concordano col progetto di disegnare “uno Stato laico e democratico” che possa ospitare
senza discriminazioni tutte le comunità. Anche la maggior parte dei gruppi indù accetta
l’orientamento di redigere una Costituzione “inclusiva, che rispetti tutte le componenti
della società”. Il cammino della Carta appare però ancora lungo e travagliato: il
Presidente del Nepal, Ram Baran Yadav, ha detto di sperare che il processo di pace
in corso possa giungere alla sua conclusione di realizzare la nuova Costituzione,
entro il termine previsto del 28 maggio, ma ha aggiunto che, a suo parere, difficilmente
questo accadrà, visto che i partiti non riescono ancora a raggiungere un consenso.
In questa fase delicata della storia del paese, Kamal Thapa, presidente del partito
“Rastriya Prajatantra-Nepal”, chiede la restaurazione della monarchia: fra la popolazione
cresce la paura che il Paese possa precipitare nuovamente in una situazione ingovernabile
e in una nuova guerra civile. (R.P.)