Comunicato dei vescovi italiani: sugli abusi dei sacerdoti, l’atteggiamento del Papa
è fermo e illuminato
“La trasparenza è un punto d’onore della nostra azione pastorale”: è quanto sottolineano
i vescovi italiani nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, svoltosi
in questi giorni a Roma. I presuli esprimono solidarietà al Papa, sottolineando il
suo atteggiamento “fermo e illuminato” nell’affrontare lo scandalo degli abusi sui
minori perpetrati da membri del clero. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Sgomento”,
“senso di tradimento”, “rimorso”: così, i vescovi italiani si esprimono sui casi di
pedofilia nella Chiesa. I presuli sottolineano “l’atteggiamento fermo e illuminato
di Benedetto XVI che, senza lasciare margini di incertezza né indulgere a minimizzazioni,
invita la comunità ecclesiale ad accertare la verità dei fatti, assumendo nel caso
i provvedimenti necessari”. L’episcopato italiano esprime al Papa “piena ed affettuosa
solidarietà” ringraziandolo “per la cristallina testimonianza di fede e l’appassionato
magistero”. I vescovi, si legge nella nota, “hanno anzitutto riaffermato la vicinanza
alle vittime di abusi e alle loro famiglie", parte vulnerata e offesa della Chiesa
stessa” e “concordano sul fatto che il rigore e la trasparenza nell’applicazione delle
norme processuali e penali canoniche sono la strada maestra nella ricerca della verità
e non si oppongono, ma anzi convergono, con una leale collaborazione con le autorità
dello Stato, a cui compete accertare la consistenza dei fatti denunciati”.
Ancora
una volta, prosegue il comunicato, “è stata confermata l’esigenza di un’accurata selezione
dei candidati al sacerdozio, vagliandone la maturità umana e affettiva oltre che spirituale
e pastorale”. Al contempo, si è sottolineato il “valore del celibato, che non costituisce
affatto un impedimento o una menomazione della sessualità, ma rappresenta, specialmente
ai nostri giorni, una forma alternativa e umanamente arricchente di vivere la propria
umanità in una radicale donazione a Cristo e alla Chiesa”. Infine, i vescovi della
Cei hanno confermato “piena fiducia e sincera gratitudine ai tanti sacerdoti che,
al pari dei religiosi e delle religiose, si dedicano nel nascondimento e con spirito
di abnegazione all’annuncio del Vangelo e all’opera educativa, costituendo spesso
l’unico punto di riferimento in contesti sociali frammentati e sfilacciati”.
L’analisi
della situazione italiana, si legge ancora nella nota, “ha orientato la riflessione
circa il primato di quei ‘valori non negoziabili’” indicati da Benedetto XVI. Si è
così riaffermato che “ogni questione sociale è sempre anche questione antropologica”.
Tali valori richiamati dal cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione, ribadisce la
Cei, rappresentano “la missione dell’impegno dei cattolici nell’azione politica e
sociale”. Questa tematica, viene spiegato, sarà al centro della Settimana sociale
di Reggio Calabria, in programma ad ottobre prossimo. Tra gli altri argomenti indicati
dal comunicato, la crescente presenza in Italia di sacerdoti stranieri impegnati nel
servizio pastorale e la verifica della fase di avvio del fondo di garanzia, “Prestito
della speranza”, promosso dalla Cei per sostenere le famiglie in difficoltà.