2010-03-29 19:27:35

Un testimone di Cristo che si è donato, senza riserve, senza misura, senza calcolo. Così il Papa nel quinto anniversario dalla morte di Giovanni Paolo II


Ciò che muoveva Giovanni Paolo II “era l’amore verso Cristo, a cui aveva consacrato la vita, un amore sovrabbondante e incondizionato”. Così in sintesi il Papa nella Messa, in San Pietro, nel quinto anniversario della morte del Venerabile Servo di Dio, tornato alla Casa del Padre il 2 aprile 2005, data che quest’anno coincide con il Venerdì Santo. Parlando alla commossa rappresentanza polacca presente in Basilica, tra i quali l’Arcivescovo di Cracovia il cardinale Stanislao Dziwisz, Benedetto XVI ha anche esortato a guardare a Giovani Paolo II e la sua opera quale esempio di “fedeltà, speranza e amore”. Il servizio di Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3  
 
La commozione di chi ama sciolta nella gioia della consapevolezza che la morte terrena coincide con la nascita alla vita vera. Sono i sentimenti chiaramente visibili sul volto, segnato a volte dalle lacrime, di quanti hanno partecipato in San Pietro alla Santa Messa in suffragio del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, nel quinto anniversario dalla morte. Il Papa ribadendo che la Settimana Santa costituisce un contesto propizio al raccoglimento e alla preghiera, ha aperto la sua omelia sottolineando la donazione totale di Giovanni Paolo II a Cristo 
 
Durante il suo lungo Pontificato, egli si è prodigato nel proclamare il diritto con fermezza, senza debolezze o tentennamenti, soprattutto quando doveva misurarsi con resistenze, ostilità e rifiuti. Sapeva di essere stato preso per mano dal Signore, e questo gli ha consentito di esercitare un ministero molto fecondo, per il quale, ancora una volta, rendiamo fervide grazie a Dio 
 
Soffermandosi sull’atto di fede e di amore grande di Maria di Betania che “in umile servizio” cosparse di profumo i piedi di Gesù, asciugandoli con i suoi capelli, il Papa ha indicato che ogni gesto di carità e di devozione autentica a Cristo, non rimane un fatto personale, ma riguarda l’intero corpo della Chiesa e infonde “amore, gioia, e luce”. Fatto questo contrapposto all’atteggiamento e alle parole di Giuda che – ha detto Benedetto XVI - “nasconde l’egoismo e la falsità dell’uomo chiuso in se stesso, incatenato dall’avidità del possesso, che non si lascia avvolgere dal buon profumo dell’amore divino”. Poi ha rimarcato che l'Amore trova la sua espressione suprema sul legno della Croce dove "il Figlio di Dio dona se stesso perché l’uomo abbia la vita, scende negli abissi della morte per portare l’uomo alle altezze di Dio". E citando Sant’Agostino - Benedetto XVI - ha spiegato che ogni anima che voglia essere fedele, si unisce a Maria per ungere e asciugare i piedi del Signore 
 
Tutta la vita del Venerabile Giovanni Paolo II si è svolta nel segno di questa carità, della capacità di donarsi in modo generoso, senza riserve, senza misura, senza calcolo. Ciò che lo muoveva era l’amore verso Cristo, a cui aveva consacrato la vita, un amore sovrabbondante e incondizionato. E proprio perché si è avvicinato sempre più a Dio nell’amore, egli ha potuto farsi compagno di viaggio per l’uomo di oggi, spargendo nel mondo il profumo dell’Amore di Dio 
 
"Chi ha avuto la gioia" di conoscere e frequentare Giovanni Paolo II – ha proseguito il Papa - ha potuto toccare con mano quanto fosse viva in lui la fede 
 
La progressiva debolezza fisica, infatti, non ha mai intaccato la sua fede rocciosa, la sua luminosa speranza, la sua fervente carità. Si è lasciato consumare per Cristo, per la Chiesa, per il mondo intero: la sua è stata una sofferenza vissuta fino all’ultimo per amore e con amore 
 
In conclusione parlando alla commossa rappresentanza polacca ha inviato a guardare “alla vita e all’opera di Giovanni Paolo II, grande polacco e motivo di orgoglio”, quale esempio di fedele testimonianza, speranza e amore in Cristo.







All the contents on this site are copyrighted ©.