Messico: a Monterrey marcia per la pace contro narcotraffico e violenza
Nell’ennesimo fine-settimana di violenza legata al narcotraffico, almeno 10.000 persone
sono scese in strada a Monterrey, capitale dello stato di Nuevo León, alla frontiera
con gli Stati Uniti, per chiedere “tranquillità e pace”. Vestiti in abiti bianchi,
i cittadini si sono riuniti nel principale parco della città, Fundidora, insieme a
sacerdoti cattolici, pastori e rabbini del consiglio interreligioso, chiedendo che
la popolazione “possa tornare a camminare nelle strade, senza la paura di essere coinvolta
in una sparatoria”. Nelle stesse ore - riporta l'agenzia Misna - la polizia diffondeva
notizie di nuove vittime nell’area di Monterrey, seconda città del Messico, che vive
una spirale di violenza per la guerra tra i cartelli della droga di Sinaloa, la Familia
e del Golfo contro i narcos conosciuti come ‘Los Zetas’: due persone uccise a Santa
Catarina, dove è stato inviato l’esercito e un ufficiale di polizia trovato morto
in un veicolo dato alle fiamme. A queste si aggiungono altre cinque vittime in due
centri vicini a Ciudad Juárez, la città più violenta del Paese, nello stato settentrionale
di Chihuahua, dove sabato sono state uccise in diversi episodi altre 15 persone. Si
calcola che solo dall’inizio dell’anno siano quasi 590 gli omicidi commessi a Ciudad
Juárez che nel 2009 ha contato 2500 vittime. (R.P.)