Il Papa invita a pregare per i cristiani perseguitati. La testimonianza di un missionario
saveriano in Indonesia
“Perché i cristiani perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dallo Spirito Santo,
perseverino nella fedele testimonianza dell’amore di Dio per l’intera umanità”: è
questa l’intenzione missionaria di preghiera del Papa per il mese di aprile. Un invito
particolarmente significativo in questo tempo forte dell’Anno Liturgico. Lo sottolinea
il missionario saveriano padre Silvano Laurenzi, raggiunto telefonicamente
in Indonesia da Alessandro Gisotti:
R. - E’
chiaro che questi sono momenti forti per noi e per la comunità, per rafforzare il
passo per seguire il Cristo sofferente attraverso le situazioni locali, attraverso
la sofferenza della gente. Seguire il Cristo che continua a soffrire e a portar la
Croce. Questi momenti come la Domenica delle Palme, come la Settimana Santa, danno
la forza a tutti i cristiani e a noi missionari di continuare quest’impegno nelle
difficoltà. La difficoltà è normale per il missionario, rientra nel programma. Perché
se non ci fossero le difficoltà non saremmo qua. Dobbiamo vivere con impegno, con
la preghiera, con la pazienza, con la carità e la testimonianza. La notizia che la
gente aspetta, è quella della Pasqua, del Cristo risorto, del Cristo che è vita.
D.
– La Chiesa è cresciuta proprio nelle persecuzioni, dal sangue dei suoi martiri sono
nate tante testimonianze...
R. – Sì, è così. Dico
una cosa grossa, ciò è anche un vantaggio, perche se non c’è questa lotta, questa
tensione, questa coscienza, ci si adagia, come purtroppo avviene in Europa. Gesù porta
la vita. La vita! Ma sta a noi inventare in che modo portarla al prossimo. Come portare
la gioia? Noi cantiamo la gioia, ma a volte non c’è la gioia.
D.
– Qual è il suo augurio in questa Settimana Santa per la sua comunità di fedeli?
R.
– Di rafforzare la fede, la pazienza, di rafforzare la fede, perché ci sono tante
sette che continuano a portar via cattolici, ad invitarli a cambiare chiesa, e allora
ci vuole la pazienza. Il nostro impegno è quello di essere fedeli a Gesù e di non
deludere mai Gesù. Gesù è fedele fino alla Croce e noi vogliamo essere fedeli fino
alla Croce.
D. – Come l’intenzione generale, appunto,
sottolinea la perseveranza nella testimonianza…
R.
– Esattamente! Ma se non c’è una fede forte e radicata, basta un niente, un soffio
di vento che ci fa crollare, per cui dobbiamo correre. Il nostro lavoro forte è, soprattutto
con la comunità di base, nei rioni, uscire tutte le sere, le Messe, gli incontri per
tener viva questa fede.