Francia: fra i temi dell'Assemblea plenaria dei vescovi, il calo dei sacerdoti
Quella di Francia è una Chiesa vitale, dinamica, ma che non nasconde le difficoltà
dell'epoca attuale: i segni della presenza cristiana nella società si attenuano; la
trasmissione della fede alle giovani generazioni appare fragile, come incerto, da
qui a qualche anno, è il futuro delle comunità, vista la diminuzione del numero dei
sacerdoti che rende sempre più aleatoria la possibilità di mantenere l'antica organizzazione
di parrocchie e diocesi. Parole del cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi
e presidente della Conferenza dei vescovi di Francia, che, nel discorso conclusivo
dell'assemblea plenaria svoltasi a Lourdes, pur escludendo l'elaborazione di un piano
nazionale di riforma, ha detto che la volontà è di «sostenerci l'un l'altro per condurre
in porto il lavoro nelle nostre diocesi, ciascuna con la sua particolarità e diversità».
L'avvenire delle comunità cristiane - riferisce l'Osservatore Romano - è motivo di
grande preoccupazione per i vescovi, «talmente cruciale che bisognerà senza dubbio
proseguirne lo studio», ha affermato il vescovo di Autun, Chalon-sur-Saône e Mâcon,
Benoît Rivière, presidente del Consiglio per la pastorale dei bambini e dei giovani.
Due anni fa la Conferenza episcopale ha cominciato a lavorare sulla questione a livello
interdiocesano, non tanto per pervenire alla redazione di un testo normativo quanto
per favorire la condivisione delle esperienze. All'origine del problema c'è l'evidente
calo sia dei sacerdoti, passati in dieci anni (1998-2008) da 26.598 a 19.640, sia
dei seminaristi, scesi nello stesso periodo da 1.043 a 741. Con i diaconi permanenti
saliti da 1.273 a 2.250. Quasi obbligata dunque la scelta di dare più spazio ai laici
per assicurare la perennità delle comunità, con la conseguenza, anche, di «riprecisare
la missione del sacerdote», come ha detto — riferisce il quotidiano «La Croix» — monsignor
Lucien Fruchaud, vescovo di Saint-Brieuc e Tréguier, dove il numero delle parrocchie
è stato diviso per sette nel giro di qualche anno. In vista della Pasqua, che quest'anno
sarà festeggiata nello stesso giorno da tutti i cristiani, l'assemblea plenaria ha
indirizzato un saluto fraterno «ai nostri fratelli orientali», in particolare «a coloro
che rendono testimonianza al Risuscitato nelle tribolazioni o nelle persecuzioni»,
sottolineando che in molte diocesi francesi, domenica 4 aprile, verranno celebrate
delle messe ecumeniche. (L.Z.)