2010-03-29 15:20:02

Donne kamikaze alla metro di Mosca: decine di morti


Russia sotto choc per il duplice attentato che ha colpito questa mattina due stazioni della frequentatissima metropolitana di Mosca. Sono una quarantina i morti e decine i feriti trasportati negli ospedali della capitale. Entrambe le esplosioni sarebbero opera di donne kamikaze. Si segue la pista del terrorismo: gli inquirenti concentrano le loro indagini nella regione del Caucaso, in particolare in Cecenia. Il presidente Medveded ha sottolineato che “la Russia continuerà a combattere il terrorismo senza esitazione e fino alla sua sconfitta”. Più duro il commento del premier Putin. Il primo ministro ha detto che “i responsabili saranno rintracciati e annientati". Unanime anche la condanna internazionale. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

E’ una carneficina, la cui entità si aggrava con il passare delle ore. Dai primi rilevamenti, gli inquirenti hanno stabilito che sono state due donne kamikaze a provocare le esplosioni alle fermate di Lubianka e Park Kultury. Le cinture legate ai fianchi avevano una potenza di circa 3 kg di tritolo l’una. Le salme delle persone decedute, fra cui alcuni bambini, sono state ricomposte sui marciapiedi. I parenti delle vittime cercano i loro cari. Il centro di Mosca è completamente congestionato. Numerose sono le chiamate ai giornali e alla polizia con denunce di bagagli sospetti o altre esplosioni. Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kyrill, ha invitato la gente a non farsi prendere dal panico. Riunione di emergenza al Cremlino: il presidente Medvedev ha incontrato i ministri, oltre al sindaco di Mosca, Luzhkov. Si è fatto il punto della situazione: è stato dato ordine di aumentare i controlli, non solo nella metropolitana della capitale, ma anche nelle altre metrò del Paese. Il premier Putin è in Siberia e da lì viene informato sull’evolversi della situazione.

Una vendetta della guerriglia caucasica per gli ultimi colpi subiti e un atto dimostrativo contro le forze dell'ordine. E’ l'interpretazione prevalente tra gli esperti in merito agli attentati di questa mattina contro la metro di Mosca. Un’analisi condivisa anche da Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca per il Corriere della Sera, intervistato da Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

R. – Certamente è un colpo al cuore del potere russo. I luoghi scelti per questi due attentati non sono casuali. Una delle stazioni, quella più famosa, la Lubianka, è proprio accanto ai sotterranei dell’ex Kgb, dell’Fsb, i servizi segreti che si sono occupati della lotta contro il terrorismo ceceno. Quindi il segnale è ben preciso. Certamente, potrebbe essere una vendetta per l’uccisione di uno dei leader della guerriglia, avvenuta nei giorni scorsi in Inguscezia.

 
D. – Nel 2000 l’allora presidente Putin, attualmente premier, disse di voler inseguire i terroristi caucasici dappertutto per farli uccidere. Una posizione, tra l’altro, condivisa pure dal presidente Medvedev, il quale ha detto proprio stamattina che la Russia continuerà a combattere il terrorismo. Quindi, una linea di continuità...

 
R. – Il segnale che il Cremlino vuole dare è quello di guerra senza quartiere. La cosa naturalmente preoccupa anche per i risvolti che potrebbe avere per quello che riguarda il rispetto dei diritti civili in queste zone del Caucaso. Zone dove, in passato, questa lotta è avvenuta con sistemi che, certamente, non sono accettabili per un Paese democratico come vorrebbe essere la Russia.

 
D. – La metropolitana di Mosca trasporta, ogni giorno, oltre 9 milioni di persone: un obiettivo sensibile ed anche facile da colpire...

 
R. – Sì, perché la metropolitana è enorme: a Mosca ci sono 300 km di rete, tantissime sono le stazioni. E' frequentatissima anche da persone che vengono proprio dalle regioni del sud a vendere i loro prodotti a Mosca. Entrano nella metropolitana con enormi borsoni, con grandi sacche, con merce di ogni genere. Se, come hanno detto i responsabili della protezione civile, in questo caso l’esplosivo era formato da tre chili di tritolo, vuol dire che non c’era neanche bisogno di avere con sé grandi borse, bastava uno zainetto. Certamente, una cosa del genere, attentatori di questo tipo, sono difficilissimi da individuare in una metropolitana che trasporta tanta gente.

 
D. – Il duplice attentato di oggi può essere dunque considerato un guanto di sfida al Cremlino. Adesso quale sarà la risposta che ci possiamo attendere?

 
R. – La risposta – e questo è un po’ il timore delle forze di opposizione – potrà essere probabilmente un’accentuata verticalizzazione del potere, cioè maglie più strette e un maggior potere agli organismi di sicurezza. Dovremmo vedere quanto questo avrà effetti poi tragici nella lotta contro il terrorismo e quanto invece non avrà conseguenze sulla vita dei cittadini.







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