Il nunzio ad Haiti: la Conferenza dei Paesi donatori è un'occasione da non mancare
“Non bisogna dimenticare Haiti proprio quando ha più bisogno di aiuto. E’ il momento
di intensificare gli sforzi, non di ridurli”. E’ l’auspicio di mons. Bernadito Auza,
nunzio apostolico della Santa Sede ad Haiti, in vista della Conferenza dei 28 Paesi
donatori che si aprirà mercoledì prossimo a New York. Secondo stime di esperti e osservatori,
la somma necessaria per la ricostruzione è di circa 11,5 miliardi di dollari. Per
Haiti si tratta di un’occasione da non mancare: “La distruzione del terremoto - spiega
il nunzio - è stata devastante e al Paese serviranno risorse senza precedenti per
ricostruire ed uscire dalla povertà”. La situazione resta drammatica: “Il popolo è
poverissimo ma la vita è molto cara”. Il presule sottolinea poi che mancano strade,
acqua e in molte zone anche l’elettricità. Le colline franano a causa della “deforestazione
e delle costruzioni selvagge”. Secondo mons. Bernadito Auza è difficile stabilire
in questo momento se 11,5 miliardi di dollari siano realmente sufficienti. Il nunzio
la scorsa settimana ha incontrato il presidente René Preval, che ha chiesto un nuovo
intervento del Papa “per ricordare alla comunità internazionale il dovere di aiutare
Haiti”. Il Paese – ha detto il capo di Stato del Paese caraibico - non deve dipendere
dagli aiuti umanitari internazionali. In questa fase è invece necessario “incentivare
la produzione locale e la ripresa del commercio”. Un altro ambito prioritario è quello
dell’educazione. Per aiutare il Paese a ricostruire il proprio tessuto formativo,
la Conferenza episcopale italiana ha donato due milioni di euro da destinare all’istruzione.
L’obiettivo - rende noto il Sir - è di far studiare i bambini nelle scuole cattoliche
e di formare nuovi insegnanti. (A.L.)