2010-03-27 15:07:04

Giornata mondiale della gioventù: il messaggio del Papa


Sono passati 25 anni dalla prima Giornata mondiale della gioventù, raduno voluto da Giovanni Paolo II che ha portato frutti in tutti i Continenti. Domani, domenica delle Palme, si terrà la Gmg a livello diocesano. Il messaggio di Benedetto XVI per questo atteso evento è incentrato sul tema “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù il Papa sottolinea che i giovani, “ricchi di qualità”, energie, sogni e speranze, vivono anche situazioni “di instabilità, di turbamento o di sofferenza” che portano ad aspirare ad “una vita non mediocre”. Per scoprire il “progetto di vita” che può rendere non solo i giovani “pienamente felici”, bisogna mettersi “in ascolto di Dio”. E molte nuove generazioni cristiane si sono incontrate, hanno ascoltato la Parola di Dio partecipando ad un “appuntamento annuale dei giovani credenti del mondo intero”, la Giornata mondiale della gioventù. Mons. Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, ricorda al microfono di Fabio Colagrande, la nascita di questa “iniziativa profetica”:

"Quando ci fu l’Anno Santo straordinario dell’ ‘83 e ’84 si pensò a questa Giornata mondiale. Si organizzò questo che fu realmente un evento di grande interesse. L’anno successivo fu proprio Giovanni Paolo II a dire: 'Dobbiamo chiamare ancora i giovani a Roma' e così nella Domenica delle Palme del 1985, si rinnovò l’incontro dell’anno precedente. La successiva domenica di Pasqua, il Papa disse: 'Mi sono incontrato domenica scorsa con i giovani, voglio che questa esperienza meravigliosa si ripeta'. Diede così origine alla Giornata mondiale della gioventù nella Domenica delle Palme che ancora continua".

L’album fotografico, che si snoda nel corso di 25 anni, è ricco di immagini. Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e già direttore del Servizio nazionale della Pastorale Giovanile della Cei, ritorna ad alcuni momenti indelebili:

"Io ricordo quella di Manila, un mare di folla veramente immenso tanto che il Papa non è riuscito a venire in auto. E’ dovuto tornare indietro e farsi portare in elicottero. Questa è un’immagine assolutamente eccezionale. Un’altra ce l’ho in mente a Denver dove il Papa dice ai giovani che è importante essere contenti di essere cristiani. Finisce l'omelia e ad un certo punto riprende in mano il microfono dicendo: 'contenti è troppo poco, dovete essere orgogliosi di essere cristiani!'. Poi il ricordo di Roma 2000. Il Papa scende per incontrare i giovani a Tor Vergata, la polizia lo informa che non c’erano più i percorsi che avevano preparato con le transenne. Allora Giovanni Paolo II dice comunque di voler passare in mezzo a loro. E’ stata fatta, così, una cordata di braccia dalla polizia e dai volontari, perché il Papa voleva questo contatto con i ragazzi".

Un solco ricco di frutti abbondanti è anche quello delle Gmg cui ha partecipato Benedetto XVI. Ancora mons. Sigalini:

"Ricordo soprattutto la prima uscita a Colonia, ma poi ho visto anche questa di Sidney. Benedetto XVI le ha sposate come fatto spirituale profondo che insegna ai giovani la strada della fede. Il Papa è se stesso, con la sua semplicità, la sua signorilità, la sua paternità pacata che i ragazzi apprezzano moltissimo".

L’invito del Papa rivolto ai giovani è di “coltivare nel cuore desideri grandi di fraternità, giustizia e pace”. Il Pontefice esorta i giovani a non lasciarsi scoraggiare e a non rinunciare ai sogni “nonostante le difficoltà”. “Il futuro – conclude il Santo Padre nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù - è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza”.







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