Giornata mondiale della gioventù: il messaggio del Papa
Sono passati 25 anni dalla prima Giornata mondiale della gioventù, raduno voluto da
Giovanni Paolo II che ha portato frutti in tutti i Continenti. Domani, domenica delle
Palme, si terrà la Gmg a livello diocesano. Il messaggio di Benedetto XVI per questo
atteso evento è incentrato sul tema “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in
eredità la vita eterna?”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel messaggio
per la Giornata mondiale della gioventù il Papa sottolinea che i giovani, “ricchi
di qualità”, energie, sogni e speranze, vivono anche situazioni “di instabilità, di
turbamento o di sofferenza” che portano ad aspirare ad “una vita non mediocre”. Per
scoprire il “progetto di vita” che può rendere non solo i giovani “pienamente felici”,
bisogna mettersi “in ascolto di Dio”. E molte nuove generazioni cristiane si sono
incontrate, hanno ascoltato la Parola di Dio partecipando ad un “appuntamento annuale
dei giovani credenti del mondo intero”, la Giornata mondiale della gioventù. Mons.
Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternità sacerdotale dei
missionari di San Carlo Borromeo, ricorda al microfono di Fabio Colagrande,
la nascita di questa “iniziativa profetica”:
"Quando ci fu l’Anno Santo
straordinario dell’ ‘83 e ’84 si pensò a questa Giornata mondiale. Si organizzò questo
che fu realmente un evento di grande interesse. L’anno successivo fu proprio Giovanni
Paolo II a dire: 'Dobbiamo chiamare ancora i giovani a Roma' e così nella Domenica
delle Palme del 1985, si rinnovò l’incontro dell’anno precedente. La successiva domenica
di Pasqua, il Papa disse: 'Mi sono incontrato domenica scorsa con i giovani, voglio
che questa esperienza meravigliosa si ripeta'. Diede così origine alla Giornata mondiale
della gioventù nella Domenica delle Palme che ancora continua".
L’album
fotografico, che si snoda nel corso di 25 anni, è ricco di immagini. Mons.
Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e già direttore del Servizio nazionale
della Pastorale Giovanile della Cei, ritorna ad alcuni momenti indelebili:
"Io
ricordo quella di Manila, un mare di folla veramente immenso tanto che il Papa non
è riuscito a venire in auto. E’ dovuto tornare indietro e farsi portare in elicottero.
Questa è un’immagine assolutamente eccezionale. Un’altra ce l’ho in mente a Denver
dove il Papa dice ai giovani che è importante essere contenti di essere cristiani.
Finisce l'omelia e ad un certo punto riprende in mano il microfono dicendo: 'contenti
è troppo poco, dovete essere orgogliosi di essere cristiani!'. Poi il ricordo di Roma
2000. Il Papa scende per incontrare i giovani a Tor Vergata, la polizia lo informa
che non c’erano più i percorsi che avevano preparato con le transenne. Allora Giovanni
Paolo II dice comunque di voler passare in mezzo a loro. E’ stata fatta, così, una
cordata di braccia dalla polizia e dai volontari, perché il Papa voleva questo contatto
con i ragazzi".
Un solco ricco di frutti abbondanti è anche quello delle
Gmg cui ha partecipato Benedetto XVI. Ancora mons. Sigalini:
"Ricordo
soprattutto la prima uscita a Colonia, ma poi ho visto anche questa di Sidney. Benedetto
XVI le ha sposate come fatto spirituale profondo che insegna ai giovani la strada
della fede. Il Papa è se stesso, con la sua semplicità, la sua signorilità, la sua
paternità pacata che i ragazzi apprezzano moltissimo".
L’invito del
Papa rivolto ai giovani è di “coltivare nel cuore desideri grandi di fraternità, giustizia
e pace”. Il Pontefice esorta i giovani a non lasciarsi scoraggiare e a non rinunciare
ai sogni “nonostante le difficoltà”. “Il futuro – conclude il Santo Padre nel messaggio
per la Giornata mondiale della gioventù - è nelle mani di chi sa cercare e trovare
ragioni forti di vita e di speranza”.