2010-03-26 15:08:33

I Legionari di Cristo chiedono perdono alle vittime degli abusi del loro fondatore


Con un comunicato pubblicato oggi sui loro siti Internet, i Legionari di Cristo chiedono perdono ai minori vittime degli abusi sessuali e “a tutti coloro che sono stati lesi, feriti o scandalizzati per le riprovevoli azioni” del loro fondatore padre Marcial Maciel, morto due anni fa. Dopo le indagini avviate dalla Congregazione per la dottrina della Fede nel 2004 che hanno accertato le accuse, il sacerdote, per l’età avanzata e la cagionevole salute, non era stato sottoposto a processo canonico ma invitato ad una vita riservata di preghiera e penitenza e a rinunciare ad ogni ministero pubblico. Il servizio di Tiziana Campisi:RealAudioMP3



“Riproviamo questi atti e tutti quelli contrari ai doveri di cristiano, religioso e sacerdote nella vita del padre Maciel e affermiamo che non corrispondono a quello che ci sforziamo di vivere nella Legione di Cristo e nel Regnum Christi”. Si esprimono così i Legionari di Cristo nel comunicato stampa firmato ieri e pubblicato oggi con il quale manifestano “dolore e rammarico” per quanti sono stati danneggiati dalle azioni del loro fondatore.

 

“Partecipiamo alla sofferenza che questo scandalo ha causato alla Chiesa e ci affligge e ci addolora profondamente", scrivono. "Vogliamo chiedere perdono a tutte quelle persone che lo hanno accusato nel passato e alle quali non si diede credito o non si seppe ascoltare perché - affermano - in quel momento non potevamo immaginarci questi comportamenti”. “Chiediamo perdono – proseguono i Legionari – anche ai nostri familiari, amici, benefattori e a tutte le persone di buona volontà che hanno potuto sentire che sia stata ferita la loro fiducia”.

 

Le gravi sanzioni canoniche per padre Maciel sono arrivate dopo gli accertamenti della Congregazione per la Dottrina della Fede. Abusi a danni di seminaristi minori, comportamenti disdicevoli e relazioni con donne dalle quali sono nati tre figli: questi in sintesi i peccati del fondatore dei Legionari di Cristo. Dopo la visita apostolica disposta da Benedetto XVI un anno fa, i religiosi ora si impegnano ad andare incontro a tutti coloro che sono stati lesi e ad agire “secondo i principi di giustizia e carità cristiane” lì dove dovessero emergere condotte colpevoli. Si impegnano inoltre a pregare e chiedono preghiere per espiare le mancanze del loro fondatore e si propongono di “consolidare i fondamenti, la formazione e la vita quotidiana dei Legionari di Cristo e dei membri del Movimento Regnum Christi”.

 

“Dio nei suoi misteriosi disegni – si legge nel comunicato – ha scelto padre Maciel come strumento per fondare la Legione di Cristo e il Movimento Regnum Christi e ringraziamo Dio per il bene che ha compiuto. Allo stesso tempo accettiamo con dolore che davanti alla gravità delle sue mancanze, non possiamo guardare la sua persona come modello di vita cristiana o sacerdotale”.

 

Quindi i Legionari di Cristo richiamano l’esempio di Cristo “che condanna il peccato ma cerca di salvare il peccatore”, affidando il loro fondatore alla misericordia di Dio. “Affrontiamo il futuro con speranza sicuri che le nostre vite si appoggiano unicamente su Dio", affermano i Legionari di Cristo. Confidiamo pienamente in Lui e nell’onnipotenza del suo amore che, come dice San Paolo, ‘fa concorrere tutte le cose per il bene di coloro che lo amano’ (Rm 8,28). Sappiamo, aggiungono, che "in questo cammino conteremo sull’assistenza dello Spirito Santo e la materna guida della Chiesa. Il nostro obiettivo, come individui e come istituzione, è amare Cristo, vivere nel suo Vangelo ed estendere per il mondo il suo Regno di pace e d’amore. Siamo coscienti che, per ottenere ciò, abbiamo bisogno di un costante rinnovamento, personale e comunitario, nella fedeltà alla tradizione della vita consacrata con il fine di servire meglio la Chiesa e la società”.

 

I Legionari concludono il loro comunicato con una serie di propositi volti, in particolare, a fare la verità sulla loro storia, a “vigilare sull’applicazione delle verifiche e delle procedure amministrative a tutti i livelli e continuare ad applicare un adeguato sistema di verifiche” e ad accogliere “con obbedienza filiale le indicazioni e le raccomandazioni del Santo Padre frutto della Visita Apostolica”, impegnandosi a metterle in pratica.








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