Torna ad essere alto l’allarme dengue in tutta l’America Latina. Secondo l’Organizzazione
panamericana della Sanità (Ops) il 2010 sarà un “anno complicato” per la lotta contro
il terribile ceppo di febbre malarica. Secondo dati resi noti dall’Ops, e riprese
dalla Misna, fino all’inizio di marzo si sono già registrati almeno 146.000 casi.
Di questi 79 si sono rivelati mortali. Si è registrato un netto aumento rispetto al
primo trimestre del 2009 quando a fronte di 79.000 casi di contagio si erano contati
26 decessi. Le preoccupazioni degli esperti si basano soprattutto sui fattori climatici
come il fenomeno del ‘Niño’ e la crescita delle temperature medie che favoriranno
la diffusione della zanzara che trasmette il virus. Al momento, il Paese più colpito
è il Brasile con 21 decessi ed una crescita dei malati del 109% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Preoccupante anche la situazione in Colombia (22 morti
e 28.000 casi) e in Venezuela (16.000 casi). Nel confermare l’allarme dell’Ops, l’ex-ministro
della Sanità venezuelano, José Oletta, ha sottolineato che in Venezuela si nota da
alcuni anni “un preoccupante schema iperendemico, che vede ogni anno aumentare il
numero dei casi”. Quasi sradicata all’inizio degli anni ’70 dal Continente, la dengue
- malattia virale trasmessa dalla zanzara ‘aedes aegypti’; in alcuni casi, se trascurata,
può portare alla morte - interessa ormai oltre 30 Paesi latinoamericani che soffrono
picchi epidemici sempre più gravi. (M.G.)