2010-03-26 11:31:28

Elezioni regionali in italia: il commento del direttore di Avvenire


Si chiude oggi in Italia la campagna elettorale in vista del voto di domenica prossima 28 marzo e lunedì 29: si svolgeranno le elezioni in 13 regioni, 4 province e 463 comuni. Sul contesto generale di questo voto Luca Collodi ha intervistato il direttore del quotidiano cattolico Avvenire, Marco Tarquinio:RealAudioMP3

R. - Il voto amministrativo si presenta in un clima generale piuttosto teso, in un quadro segnato da profonde tensioni istituzionali tra il governo, il presidente del Consiglio e la Magistratura, con un capo dello Stato impegnato ad abbassare i toni, con un’attenzione ai temi che riguardano la vita della gente e i compiti concreti amministrativi delle Istituzioni per le quali si sta per votare offuscati da altre tematiche. E con una paradossale incapacità di riconoscere questi stessi temi. Prova ne è stata anche la polemica, a mio avviso ingiusta, che ha accompagnato - da parte di alcuni settori del mondo politico e del mondo dei mass-media - il presidente della Cei nel momento in cui ha indicato alcuni grandi valori di riferimento ai credenti, alle persone di buona volontà che si apprestano ad andare alle urne. Qualcuno ha voluto vedere un’ingerenza basata su teorie e non su problemi pratici. Anche il tema dell’aborto, che è stato toccato, è infatti uno dei grandi temi che sono dentro i compiti amministrativi di una Regione.

D. - Quali sono le sfide per i cattolici?

R. - Sono quelle, come sempre, di conoscere bene il profilo dei candidati. Quindi, persone che si candidano a guidare un territorio e a segnare un’azione politica che finirà per incidere sulla vita di famiglie e comunità. Secondo punto è guardare con grande attenzione a quelli che sono i programmi. Ecco l’importanza del richiamo ai valori di riferimento che consente di separare il grano dal loglio. Terzo, credo che ci debba essere da parte dei cattolici una grande capacità di mettersi al servizio. So che anche in questa tornata elettorale molte persone impegnate nelle comunità cristiane hanno accettato di mettersi in gioco, come candidati a vari livelli, comuni compresi. Credo che sarà importante guardare a queste persone e chiedere a loro conto della loro speranza, del perché fanno quello che fanno in politica e perché intendono essere punto di riferimento anche della comunità dei cattolici più impegnati.

D. - Perché in elezioni amministrative è importante la riflessione sui valori non negoziabili?

R. - Perché in una società civile non possiamo pensare che senza valori fondativi sia possibile costruire giustizia, sia possibile realizzare equità, sia possibile garantire i diritti di tutti. Se non si parte da un’idea vera della dignità della persona umana, non si capisce tutto il resto. Se non si accetta, dal nostro punto di vista, il valore fondante del rispetto della vita, della vita umana, non si riesce ad articolare compiutamente nessun altro valore forte. In questo c’è stato anche un fraintendimento da parte di alcuni, fino al punto di creare un corto circuito informativo. Mi riferisco al fatto che qualcuno ha voluto leggere nelle parole del cardinale Bagnasco fasi successive con un presunto attacco e una presunta ritirata, cioè prima porre il problema della vita poi aggiungere altri valori di riferimento. Il discorso è molto chiaro, viene dal Magistero e dall’illuminante contributo della Dottrina sociale della Chiesa. Sul fondamento del rispetto della vita umana, si costruiscono gli altri valori ad iniziare dal rispetto al lavoro, dalla ricerca del bene comune, al rispetto per gli immigrati, al contrasto della malavita organizzata e via dicendo...

 
Domani quindi giornata di riflessione, anche se i partiti continueranno a mobilitarsi per portare alle urne soprattutto gli indecisi. Una campagna elettorale, questa, caratterizzata molto dalla questione delle liste Formigoni in Lombardia e soprattutto Pdl nel Lazio, come dice il politologo Alberto Gambino, intervistato da Alessandro Guarasci RealAudioMP3







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