2010-03-25 15:20:20

N'Djamena: vertice dei Paesi del Sahel su acqua e lotta alla fame


Mobilitare le competenze tecniche e le risorse finanziarie per una gestione più responsabile delle risorse idriche nella regione del Sahel: è il tema centrale del vertice del Comitato permanente dei Paesi contro la siccità nel Sahel (Cilss) che si è aperto oggi a N’Djamena. Nella capitale del Ciad - riferisce l'agenzia Misna - verrà siglato un accordo di partenariato tra enti pubblici e privati e una coalizione mondiale denominata “Controllo dell’acqua per lottare contro la fame nel Sahel” verrà istituita con l’obiettivo di incrementare gli investimenti nel settore idrico. Secondo il Comitato, creato nel 1973 da nove Paesi della regione, “in realtà paghiamo le conseguenze della cattiva distribuzione e gestione dell’acqua nello spazio e nel tempo piuttosto che di una mancata disponibilità di risorse idriche”. Gambia, Guinea Bissau, Mauritania, Senegal, Burkina Faso, Mali, Niger, Ciad e Capo Verde si sono uniti nel Cilss per sconfiggere la fame e le conseguenze della siccità, due fenomeni strettamente collegati. In effetti da mesi governi e organizzazioni non governative avvertono del rischio carestia che in Niger minaccia metà della popolazione (circa 7,8 milioni di persone) e altri due milioni in Ciad: nei prossimi mesi necessiteranno di aiuti alimentari a causa di produzioni di cereali deficitarie nel 2009 legata a una siccità prolungata. In una lettera aperta indirizzata al Cilss in vista del vertice di N’Djamena, allevatori e pastori del Sahel denunciavano “la malnutrizione acuta che riguarda circa il 30% degli allevamenti con il risultato che siamo costretti a vendere i capi di bestiame a basso prezzo; la nostra categoria sta precipitando in modo irreversibile verso l’assoluta povertà” si legge in quello che suona come un appello disperato.(R.P.)







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