2010-03-25 15:23:16

India: una “ecologia umana” per la Giornata della Vita


Un’ecologia “interna all’uomo, che sia attenta alla pulizia della propria anima per combattere contro la distruzione morale. Siamo preoccupati dalle sorti del pianeta e a volte perdiamo di vista che stiamo distruggendo la nostra razza umana”. Il presidente della Commissione episcopale per la Famiglia, mons. Agnelo Gracias, spiega così ad AsiaNews il tema scelto per la Giornata della Vita che si è celebrata ieri in tutta l’India. Secondo il presule “è sorta in tutto il mondo una coscienza ecologica che si ha resi consapevoli del riscaldamento terrestre, la distruzione di alcune specie animali, la desertificazione del pianeta e altri temi del genere. Ma questo riguarda lo sviluppo del mondo intorno a noi, che è fondamentale ma non è tutto. Dobbiamo iniziare a prestare attenzione allo sviluppo dentro di noi. Siamo preoccupati dall’impronta del carbone sulla Terra, ma non guardiamo più che sono scomparse le impronte dei bambini, sulla stessa Terra”. Mons. Gracias spiega che “il tasso di nascite è crollato in molte nazioni, e siamo in presenza di una sorta di inverno demografico. Bisogna poi aggiungere le ‘bambine scomparse’, ovvero tutte le vittime degli aborti selettivi in base al genere sessuale che avvengono nel mondo. Ma presto, potremmo dover aggiungere anche i maschietti a questa lista. Vogliamo avere un mondo che sia verde, e non combattiamo contro il mondo senza vite umane che si avvicina”. A queste tematiche vanno aggiunge le scoperte della scienza, che hanno interrotto il ciclo familiare naturale: “Invece di seguire il ciclo della vita usiamo i contraccettivi; invece di nutrire i bambini al seno, diamo loro dei composti chimici; invece di partorire come si fa da sempre, ricorriamo sempre più spesso alla chirurgia. A tutto questo dobbiamo aggiungere i danni che l’uomo procura a sé stesso con le droghe, l’alcool e l’errata alimentazione: ci stiamo uccidendo da soli. La Giornata per la Vita sia una chiamata all’uomo, che torni a rispettare i suoi simili e sé stesso”. Fa le varie manifestazioni in programma, il vescovo ha premiato ieri il dottor Luzito D’Souza, direttore sanitario dello Shanti Avena: il primo ospedale per malati terminali di cancro. Nella struttura, unica nel suo genere in tutta l’India, vengono accolti i malati all’ultimo stadio senza distinzione di casta, credo e censo. Ricevendo il premio, il medico ha detto: “È la nostra risposta all’eutanasia”. Nel pomeriggio, inoltre, il presidente della Commissione ha scoperto un nuovo monumento dedicato ai bambini non nati di tutto il mondo. La scultura è stata posta all’interno della chiesa di S. Pietro a Bandra, nella parte meridionale di Mumbai. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.