India: una “ecologia umana” per la Giornata della Vita
Un’ecologia “interna all’uomo, che sia attenta alla pulizia della propria anima per
combattere contro la distruzione morale. Siamo preoccupati dalle sorti del pianeta
e a volte perdiamo di vista che stiamo distruggendo la nostra razza umana”. Il presidente
della Commissione episcopale per la Famiglia, mons. Agnelo Gracias, spiega così ad
AsiaNews il tema scelto per la Giornata della Vita che si è celebrata ieri in tutta
l’India. Secondo il presule “è sorta in tutto il mondo una coscienza ecologica che
si ha resi consapevoli del riscaldamento terrestre, la distruzione di alcune specie
animali, la desertificazione del pianeta e altri temi del genere. Ma questo riguarda
lo sviluppo del mondo intorno a noi, che è fondamentale ma non è tutto. Dobbiamo iniziare
a prestare attenzione allo sviluppo dentro di noi. Siamo preoccupati dall’impronta
del carbone sulla Terra, ma non guardiamo più che sono scomparse le impronte dei bambini,
sulla stessa Terra”. Mons. Gracias spiega che “il tasso di nascite è crollato in molte
nazioni, e siamo in presenza di una sorta di inverno demografico. Bisogna poi aggiungere
le ‘bambine scomparse’, ovvero tutte le vittime degli aborti selettivi in base al
genere sessuale che avvengono nel mondo. Ma presto, potremmo dover aggiungere anche
i maschietti a questa lista. Vogliamo avere un mondo che sia verde, e non combattiamo
contro il mondo senza vite umane che si avvicina”. A queste tematiche vanno aggiunge
le scoperte della scienza, che hanno interrotto il ciclo familiare naturale: “Invece
di seguire il ciclo della vita usiamo i contraccettivi; invece di nutrire i bambini
al seno, diamo loro dei composti chimici; invece di partorire come si fa da sempre,
ricorriamo sempre più spesso alla chirurgia. A tutto questo dobbiamo aggiungere i
danni che l’uomo procura a sé stesso con le droghe, l’alcool e l’errata alimentazione:
ci stiamo uccidendo da soli. La Giornata per la Vita sia una chiamata all’uomo, che
torni a rispettare i suoi simili e sé stesso”. Fa le varie manifestazioni in programma,
il vescovo ha premiato ieri il dottor Luzito D’Souza, direttore sanitario dello Shanti
Avena: il primo ospedale per malati terminali di cancro. Nella struttura, unica nel
suo genere in tutta l’India, vengono accolti i malati all’ultimo stadio senza distinzione
di casta, credo e censo. Ricevendo il premio, il medico ha detto: “È la nostra risposta
all’eutanasia”. Nel pomeriggio, inoltre, il presidente della Commissione ha scoperto
un nuovo monumento dedicato ai bambini non nati di tutto il mondo. La scultura è stata
posta all’interno della chiesa di S. Pietro a Bandra, nella parte meridionale di Mumbai.
(R.P.)