2010-03-25 14:42:10

Comunione ecclesiale e libertà religiosa al centro della riunione in Vaticano sulla Chiesa in Cina


I vescovi e sacerdoti, che da molto tempo sono privati della libertà in Cina, “possano al più presto esercitare di nuovo il loro ministero episcopale e sacerdotale a favore dei fedeli, affidati alla loro cura pastorale”. E’ la preghiera elevata dai membri della Commissione istituita da Benedetto XVI nel 2007 per studiare le principali questioni della Chiesa cattolica cinese. La riunione dell’organismo, terminata ieri, era iniziata lunedì scorso per affrontare, spiega un comunicato della Sala Stampa vaticana, i temi della formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale dei seminaristi e delle persone consacrate e quello della formazione permanente dei sacerdoti.



Alla luce della Lettera del Santo Padre ai cattolici cinesi del 27 maggio 2007, la Commissione, si legge nella nota, “ha riflettuto sulla maniera di promuovere l’unità all’interno della Chiesa cattolica in Cina e di superare le difficoltà che questa incontra nei suoi rapporti con la società civile”. Inoltre, “si è preso atto con piacere dei passi compiuti in risposta all’invito del Papa ad un’autentica comunione ecclesiale, che non si esprime senza uno sforzo personale di ricerca della verità e di riconciliazione spirituale”. Unanime è stato in particolare l’auspicio affinché “tutti i Vescovi in Cina siano sempre più impegnati – si afferma – nel favorire la crescita dell’unità della fede e della vita di tutti i cattolici, evitando quindi di porre gesti (quali, ad esempio, celebrazioni sacramentali, ordinazioni episcopali, partecipazione a riunioni) che contraddicono la comunione con il Papa, che li ha nominati Pastori, e creano difficoltà, a volte angoscianti, in seno alle rispettive comunità ecclesiali”. In questo senso, si è detto di sperare che il superamento delle “attuali difficoltà” riguardanti la libertà di fede della Chiesa cinese avvenga tramite il “dialogo rispettoso e aperto tra la Santa Sede e le Autorità governative”, che porti “ad una proficua intesa” a vantaggio sia della comunità cattolica che della “convivenza sociale”.



E proprio per superare anche le difficoltà nei rapporti con la società civile, la Commissione ha chiesto una rinnovata promozione dell’unità all’interno della Chiesa cinese. Si è consapevoli, sottolinea la nota, “che il cammino del perdono e della riconciliazione non potrà compiersi dall’oggi al domani”, così come si è certi che “la Chiesa intera accompagna questo cammino”, che culminerà nella preghiera del 24 maggio prossimo, giorno dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, aiuto dei Cristiani, e Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina.



Nell’incontro avvenuto al termine della riunione, il Papa ha sottolineato la necessità di assicurare, a quanti si preparano al sacerdozio e alla vita consacrata, una solida formazione spirituale, incentrata sull’amicizia con Gesù, garanzia di successo nel campo personale e nel lavoro pastorale. Il Santo Padre ha ribadito il ruolo importante di quanti si occupano della formazione e ha ricordato che esso è uno dei compiti prioritari dei vescovi.








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