2010-03-25 15:15:12

Allarme violenza sessuale ad Haiti ed emergenza alimentare nei campi di sfollati


Migliaia di donne sono sotto la minaccia della violenza sessuale e sono protette in modo inadeguato. È l’allarme lanciato da Amnesty International, al termine di una missione di tre settimane ad Haiti, che ha compreso la visita di otto campi per sfollati nella capitale Port-au-Prince, a Jacmel e a Lascahobas. L’organizzazione ha denunciato la scarsa tutela e protezione di donne e bambine e alcuni casi di stupro. La violenza sessuale è assai diffusa nelle centinaia di campi spontanei che sono sorti su tutto il territorio haitiano dopo il devastante terremoto del 12 gennaio scorso, che ha provocato la morte di 223.000 persone e oltre un milione e mezzo di senzatetto. Secondo Amnesty International, l’assenza di misure di prevenzione e di reazione alla minaccia di violenza sessuale sta contribuendo alla crisi umanitaria in atto. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le autorità haitiane ad agire immediatamente e in modo efficace per stroncare la violenza sessuale e proteggere le donne che vivono nei campi. “La violenza sessuale è ampiamente presente nei campi dove si trovano le persone più vulnerabili del Paese” – ha dichiarato da Port-au-Prince Chiara Liguori, ricercatrice sui Caraibi di Amnesty International. “Costituiva già un grande motivo di preoccupazione prima del terremoto - ha aggiunto - ora la situazione in cui vivono gli sfollati crea un rischio ancora maggiore”. La mancanza di sicurezza, il sovraffollamento e l’inadeguatezza dei servizi igienici lasciano le donne esposte al rischio di violenza sessuale e senza protezione da parte di qualsiasi autorità: le forze di polizia e il sistema giudiziario, dopo il terremoto, non riescono a operare e questo significa che i responsabili delle violenze hanno molte probabilità di rimanere impuniti. Oltretutto, all’interno e all’esterno dei campi vi è un senso generale d’insicurezza, soprattutto nelle ore notturne. Le donne e le bambine che vivono in rifugi di fortuna si sentono vulnerabili e temono di essere aggredite e la mancanza di strumenti di protezione adeguati le scoraggia dal denunciare la violenza. La maggior parte delle vittime intervistate da Amnesty International era minorenne. “Aprire centri per le donne e le bambine che hanno subito violenza sessuale deve essere parte della risposta all’emergenza. Le Organizzazioni non governative internazionali, presenti in massa ad Haiti, possono farlo, in coordinamento con le autorità haitiane” – ha concluso Liguori. Un’altra emergenza che rende disastrosa la situazione di queste ore ad Haiti è la mancanza di distribuzioni sistematiche di aiuti alimentari e di tende sotto cui ripararsi. Il passato raccontato dalle cose di tutti i giorni è stato totalmente cancellato dal sisma del 12 gennaio. La gente di Haiti che vive nei campi mangia un pugno di riso al giorno grazie alla solidarietà di familiari e amici. “Ci servono almeno cento tende e tanto aiuto - chiede Solange Jean-Louis, 34 anni, commerciante prima del sisma, madre di una ragazza e di un figlio adottivo -. Non ci viene distribuito cibo e viviamo solo grazie alla solidarietà tra di noi”. E quando piove? “I bambini piangono disperati e restiamo alzati tutta la notte”. Intanto un segno di speranza si leva dalla Caritas, che attiverà a breve un progetto di distribuzione di cibo, in collaborazione con il World Food Program. (A.D.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.