Nord Cipro: appello dell’arcivescovo ortodosso per il restauro dei luoghi sacri
La prima visita di un primate della Chiesa ortodossa cipriota dopo l’invasione turca
del 1974 è avvenuta lunedì da parte dell’arcivescovo Chryssostomos II, che ha attraversato
la cosiddetta “linea verde”, che divide in due l’isola di Cipro, per giungere nella
parte sotto il controllo della Turchia. Secondo quanto comunica l'agenzia France Press,
riportata dall’Osservatore Romano, salvaguardare il patrimonio ortodosso è la missione
alla base della visita del presule. In particolare, l’arcivescovo, come ha riferito
al primo ministro turco in una missiva, auspica che presto possano avviarsi i lavori
di restauro del monastero di sant’Andrea apostolo nella penisola di Karpassia, a nord
di Cipro, importante luogo di pellegrinaggio per i ciprioti-greci. Accanto alla maggioranza
di cristiani ortodossi, a Cipro vi sono anche piccole comunità, come quella latina,
armena e maronita. È dal 1963 che sull’isola è si è andata creando una frattura tra
la comunità greco-cipriota, maggioritaria, e quella turco-cipriota, minoritaria. Oggi
ci si trova di fronte ad una divisione ufficiosa di Cipro tra la repubblica greco-cipriota,
riconosciuta dalla comunità internazionale e membro dell’Unione europea, e la repubblica
turca di Cipro nord, autoproclamatasi e mai legittimata internazionalmente, ma solo
riconosciuta dalla Turchia. Nei prossimi giorni l’arcivescovo Chryssostomos II avrà
ulteriori visite e incontri, tra cui in Turchia dal 16 al 19 aprile con il primo ministro
Erdogan, per rendergli note chiese e luoghi sacri distrutti da atti di vandalismo.
Secondo alcune stime riportate dalla France Press è di circa 520 il numero di chiese,
monasteri, cappelle e luoghi di pellegrinaggio danneggiati, profanati e bisognosi
di urgente restauro. (C.F.)