Kosovo: gli ortodossi serbi temono per la sicurezza di chiese e monumenti
Preoccupazioni sono state espresse dalla Chiesa ortodossa serba per la riduzione delle
truppe Onu (Kfor) dal Kosovo e per la decisione di trasferire alla polizia locale
(Kps) la custodia dei luoghi sacri e dei monumenti serbi in Kosovo. Nei giorni scorsi
una delegazione della Chiesa ortodossa serba, guidata dal vescovo Teodosije di Lipljan,
è giunta in visita ufficiale presso le autorità tedesche e francesi per comunicare
il loro dissenso, come si legge in un comunicato reso noto dall’Osservatore Romano.
La delegazione l’ha definita una decisione “inaccettabile”, in quanto potrebbe generare
conseguenze negative per la Chiesa ortodossa e per la comunità serba in Kosovo. Dalla
fine della guerra in Kosovo nel 1999, la Kfor ha assicurato la sua presenza nel territorio
offrendo adeguata protezione alle chiese e siti religiosi serbi. Ora non solo la Nato
ha diminuito man mano la presenza delle sue truppe, ma soprattutto nei giorni scorsi
è stata trasferita ogni responsabilità alla polizia kosovara del Gazimestan, un importante
monumento per i serbi, memoriale della battaglia, seppur persa, del 1389 contro i
Turchi. (C.F.)