2010-03-23 11:53:25

Sitema carcerario in Brasile: sovraffollamento e violenze calpestano la dignità umana. Intervista con padre Saverio Paolillo


In Brasile, la popolazione carceraria supera ampiamente i limiti di capienza dei penitenziari. La Pastorale carceraria presenta da anni denunce di violazioni di diritti umani, che riguardano in particolare il sistema penitenziario dello Stato di Espírito Santo, nella parte sudorientale del Paese. In seguito a queste denunce, la Corte interamericana dei Diritti Umani ha sollecitato il governo brasiliano a garantire l’integrità fisica di tutti i minori detenuti nelle carceri. Inoltre, in questi giorni, la Pastorale carceraria si è inoltre rivolta all’Onu per denunciare anche il problema del sovraffollamento dei penitenziari che ospitano persone adulte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Missionari e sacerdoti cercano di portare la luce del Vangelo nelle carceri, tra corridoi senza luce e celle senza aria. Tra le sbarre sbucano mani e riecheggiano lamenti. Ad essere rinchiusa e calpestata è soprattutto la dignità umana, come sottolinea, al microfono di Cristiane Murray, padre Saverio Paolillo, missionario Comboniano e coordinatore della Pastorale dei Minori dell’arcidiocesi di Vitória, capitale dello Stato di Espírito Santo:

“Per rispondere al problema del sovraffollamento, il governo di Espírito Santo ha creato delle carceri fatte nei container, con temperature altissime che rendono il clima insopportabile per i detenuti, con una situazione di sporcizia impressionante. Chi ha visitato le 'carceri metalliche' ha fatto il paragone con i campi di concentramento nazisti, perché sembrano uguali. E’ una situazione insopportabile, segnata da una grande violazione dei diritti umani”.

Sovraffollamento, analfabetismo e carceri senza controllo adeguato spesso alimentano violenze fisiche e psicologiche indelebili:

“In un carcere c’è una denuncia proprio da parte degli agenti penitenziari che riguarda una donna. Sarebbe rimasta nelle mani dei detenuti per circa 15 giorni, sottomessa ad ogni tipo di violenza sessuale. La direzione del carcere non aveva alcuna informazione su questa situazione, perché nessuno entrava in queste carceri che restano sotto il totale controllo dei detenuti”.

Sono numerosi infine gli episodi di violenza che vedono coinvolte guardie carcerarie. Ancora padre Saverio Paolillo:
 
“Si confonde la disciplina – necessaria nelle carceri – con la violazione dei diritti, con un trattamento disumano, degradante, con l’uso per molto tempo di gas lacrimogeni, di proiettili di gomma. Abbiamo denunce di un detenuto che ha perso un occhio per via di un proiettile di gomma, sparato oltretutto – e le immagini lo rivelano – quando il detenuto si trovava seduto nudo nel cortile, di spalle verso quelle guardie carcerarie che gli hanno sparato”.







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