2010-03-23 15:24:32

Faccia a faccia alla Casa Bianca tra Obama e Netanyahu, che ha ribadito: “Gerusalemme è la capitale d’Israele”


C’è attesa in tutta la comunità internazionale per l’incontro, in programma fra poche ora a Washington, tra il presidente statunitense Obama ed il primo ministro israeliano Netanyahu, il primo dopo le tensioni internazionali causate dall’annuncio della costruzione di nuovi insediamenti ebraici a Gerusalemme. Proprio su questo punto sono di nuovo intervenuti ieri sera il segretario di stato Usa, Clinton, e il premier, Netanyahu. Ce ne parla Marco Guerra:RealAudioMP3

Gerusalemme “non è una colonia, è la nostra capitale. Il popolo ebraico ha costruito Gerusalemme tremila anni fa, e continua a costruirla ora”. Il messaggio lanciato all’amministrazione americana dal primo ministro israeliano Netanyahu è chiarissimo: Israele ha il diritto a realizzare nella parte est di Gerusalemme tutti gli insediamenti che vuole. Parole pronunciate, ieri, dinanzi alla Riunione annuale dell'Aipac, la più importante lobby ebraica d'America, dove in mattinata aveva parlato anche il segretario di stato Usa, Hillary Clinton, invitando Israele a “scelte difficili ma necessarie” sulla via della pace. Suonano dunque come una secca risposta le affermazioni Netanyahu e non aiutano ad allentare la tensione in vista dell’incontro che si aprirà fra poco alla Casa Bianca tra Obama e il premier israeliano per rilanciare i negoziati indiretti tra lo Stato Ebraico e l’Autorità Nazionale Palestinese. E le pressioni su Israele continuano ad arrivare anche dalla sponda europea: i ministri degli Esteri di Italia e Germania hanno tenuto a sottolineare che “mai come oggi Ue e Usa sono sulla stessa linea d'azione” per sbloccare la trattativa. Intanto, resta altissima la tensione sul terreno. E' di questa notte un nuovo raid israeliano nella Striscia di Gaza. Un missile è stato lanciato contro un’abitazione. Quattro i feriti. Un’azione in risposta agli ultimi lanci di razzi partiti proprio da Gaza e diretti contro il sud d’Israele.

 Gran Bretagna – IsraeleDai media inglesi è giunta stamane la notizia che la Gran Bretagna accuserà formalmente Israele per l'utilizzo di passaporti britannici da parte del commando che ha ucciso a Dubai il capo militare di Hamas Mahmoud al-Mabhouh ed espellerà un diplomatico dello Stato ebraico, il cui nome e le cui funzioni tuttavia non sono state rese note.

Obama – Riforma finanziaria
Dopo il sì del Congresso americano alla storica riforma della sanità, Obama già guarda alla riforma finanziaria. La Commissione bancaria del Senato ha, infatti, dato il via libera al progetto di riforma di Wall Street proposto dal senatore democratico Chris Dodd ed appoggiato dal capo della Casa Bianca. Il piano tende ad assicurare una maggiore supervisione del mercato, evitando che gli errori di banche ed istituti finanziari ricadano sui singoli risparmiatori.

Cina - Google
Sembra giungere ad un definitivo punto di rottura la vertenza tra Google ed il governo cinese. Ieri, i vertici del motore di ricerca di Internet più famoso al mondo hanno deciso di chiudere la sede di Pechino, dirottando su Hong Kong tutte le attività della versione cinese, evitando così le censure imposte recentemente da Pechino. Immediate le reazioni internazionali. Ci riferisce Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

Google lascia la Cina sbattendo la porta. Il traffico degli internauti della Repubblica Popolare sarà dirottato sul sito di Hong Kong, senza quelle censure che il governo di Pechino voleva imporre al colosso informatico per evitare l’accesso a siti proibiti. Intanto, si scatenano le reazioni. Plaudono alla decisione le organizzazioni internazionali a difesa dei diritti umani. Dalla sua, Pechino afferma che Google ha violato una promessa scritta e rischia ora ritorsioni. La Casa Bianca si dichiara delusa dal fallimento del negoziato, ma la vicenda potrebbe avere dei risvolti attualmente imprevisti. Ne abbiamo parlato con Francesco Sisci, corrispondente da Pechino per il quotidiano "La Stampa".

 
R. – Sembra che si stia affacciando una specie di compromesso: la Cina naturalmente è interessata a non rompere del tutto con Google, anche per l’effetto valanga che questo avrebbe con altre aziende americane e straniere in Cina. D’altro canto, però, non vuole fare enormi concessioni sulla questione della censura che sta tanto a cuore a Google e, d’altro canto, Google non vuole nemmeno abbandonare questo mercato cinese che è il maggiore mercato mondiale ed è quello anche più in crescita.

 
D. – Una vicenda che ancora una volta mette in evidenza come la questione della tutela dei diritti umani sia ancora un argomento di forte attualità...

 
R. – E’ una questione estremamente delicata per il governo cinese, perché significa garantire sempre più libertà di espressione, che il governo teme, e potrebbe andare a discapito della stabilità del Paese.

 
Afghanistan
Non si ferma la violenza in Afghanistan. Un soldato della Forza internazionale è morto ieri nel sud del Paese. Lo ha reso noto oggi la stessa Isaf a Kabul. In un comunicato, che non specifica la nazionalità della vittima, si precisa che il decesso è dovuto allo scoppio di un rudimentale ordigno. Questa mattina un elicottero del contingente turco è precipitato causando il ferimento di due soldati. Intanto, i talebani hanno escluso il loro coinvolgimento nei colloqui di pace che il presidente Karzai ha intrapreso con uno dei principali gruppi di insorti del Paese. Lo ha annunciato un portavoce degli integralisti, ribadendo che nessun confronto sarà possibile finché truppe straniere saranno presenti sul territorio afghano.

Gran Bretagna - sospesi tre ex ministri sospettati di corruzione
Il partito Laburista ha deciso di sospendere - in attesa del risultato dell'inchiesta interna - tre ex ministri britannici e una deputata accusati di aver offerto di esercitare la propria influenza politica in cambio di denaro. I tre ex titolari del Commercio, della Salute e della Difesa erano stati ripresi segretamente nel quadro di un'inchiesta del Sunday Times e di Channel 4.

Messico - Usa narcotraffico
Lotta al narcotraffico. Questo l’obiettivo della missione del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che giunge oggi a Città del Messico a una settimana dagli episodi di violenza nel Paese, che hanno fatto registrare la morte di tre cittadini americani e di decine di messicani. Il 90% della cocaina arriva dal Sudamerica - analizzano i media locali – facendo scalo in Messico, Stato che fra l’altro è il principale fornitore della marijuana venduta negli Stati Uniti.

India - attacchi delle milizie maoiste
Nuova fiammata di violenze maoiste in India. Un commando de ribelli filo comunisti ha teso un’imboscata ad una pattuglia della polizia nello Stato di Jharkand uccidendo un agente e ferendone un numero ancora imprecisato. Nello stesso Stato i maoisti hanno sequestrato quattro commercianti nel distretto di Bokaro. L’attacco arriva nel secondo dei due giorni di sciopero con mobilitazione indetti ieri in sette Stati indiani.

Birmania elezioni
In Birmania l’opposizione locale annuncia azioni giudiziarie contro la legge elettorale approvata dalla Giunta militare al potere che proibisce la candidatura dei prigionieri politici. Un’azione tesa a difendere, in particolare, la posizione della leader Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari.

Repubblica Democratica del Congo
La missione Onu nella Repubblica Democratica del Congo pianifica il ritiro delle sue truppe dal Paese. Le prime 2mila unità potrebbero lasciare il territorio entro giungo e per il 2011 l’intero contingente lascerà Kinshasa.

Honduras
La giustizia dell'Honduras ha confermato il mandato d'arresto che pende contro l'ex presidente Manuel Zelaya, destituito con un colpo di Stato il 28 giugno del 2009. Lo hanno annunciato il procuratore generale e il presidente della Corte suprema del Paese. Il nuovo presidente del Paese, Porfirio Lobo, eletto il 29 novembre scorso, ha tuttavia dichiarato che Zelaya “può tornare quando vuole” e che non sarà perseguito per le sue responsabilità politiche, in virtù dell’amnistia. Non così - ha aggiunto – se sarà riconosciuto colpevole di reati comuni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 82

 
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