2010-03-23 15:09:13

Ancora riserve delle Chiese cristiane del Kenya sull'attuale testo di revisione costituzionale


I leader cristiani keniani, tra cui i vescovi cattolici, ribadiscono le loro forti riserve sull’attuale testo di revisione costituzionale all’esame dell’Assemblea nazionale, in particolare nelle parti riguardanti la difesa della vita e il riferimento ai tribunali islamici. In una dichiarazione congiunta diffusa nei giorni scorsi e ripresa dall’agenzia Cisa, essi chiedono che la nuova costituzione affermi esplicitamente il diritto alla vita di ogni persona dal concepimento fino alla morte naturale ed escluda quindi anche la pena di morte e l’eutanasia. Le Chiese cristiane keniote ribadiscono poi la loro ferma contrarietà al riconoscimento costituzionale dei tribunali musulmani, i cosiddetti Kadhi. A loro avviso, la costituzionalizzazione di queste corti rischia di alimentare i conflitti religiosi in Kenya, dove è ancora aperta la ferita degli scontri etnici e politici seguita alle contestate elezioni del 2007. Sempre a proposito di religione, i leader cristiani chiedono, infine una la riformulazione di una parte dell’articolo 32 della nuova Costituzione che riconosca il diritto di tutti i cittadini a diffondere il proprio credo religioso e a convertirsi da una religione all’altra. La Costituzione keniana, risalente al 1963 e attualmente ancora in vigore nonostante i vari emendamenti, nel corso degli anni, ne abbiano profondamente modificato il contenuto originario, rappresenta uno dei temi principali del dibattito politico in Kenya di questi ultimi mesi. Un dibattito in cui, tra gli altri, è intervenuta a più riprese la Conferenza episcopale, in particolare contro la clausola che vuole spostare l’inizio della vita dal concepimento alla nascita, legalizzando indirettamente l’aborto. (L.Z.)







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