A Rio de Janeiro il World Urban Forum, per promuovere pari diritti per chi vive in
città
“Il diritto alla città - per colmare il divario urbano”. È il tema del V World Urban
Forum, istituito dalle Nazioni Unite, che si apre oggi a Rio de Janeiro, in Brasile,
di cui riferisce l’agenzia Misna. All’assise sono attesi 15 mila partecipanti, tra
capi di governo, parlamentari, rappresentanti della società civile, accademici, provenienti
da 150 paesi dei cinque continenti. Dopo gli appuntamenti di Nairobi in Kenya (2002),
Barcellona in Spagna (2004), Vancouver in Canada (2006) e Nanchino in Cina (2008),
il Forum arriva per la prima volta in America Latina. Fino al 26 marzo a Rio si affronteranno
temi strategici come la riduzione della povertà e della disuguaglianza, la partecipazione
democratica, la diversità culturale in città, lo sviluppo urbano sostenibile, l’accesso
equo ad alloggi, sanità, acqua, servizi igienici e infrastrutture, a fronte della
rapida crescita degli agglomerati urbani e del loro impatto sulle comunità, le politiche,
le economie, i cambiamenti climatici. Tutto ruoterà attorno all’Obiettivo del Millennio
fissato dall’Onu di dimezzare la povertà globale entro il 2015, ‘faro’ che orienterà
riflessioni e proposte per creare un “futuro urbano migliore”, che garantisca il rispetto
della dignità e della cittadinanza. Alla sessione inaugurale prenderanno parte, tra
gli altri, il presidente brasiliano Luiz Ignácio Lula da Silva, la direttrice esecutiva
di Onu-Habitat (agenzia per gli insediamenti umani) Anna Tibaijuka, il presidente
ugandese Yoweri Museveni e i primi ministri di Libano, Saad Hariri, Bahrein, Isa Al
Khalifa, ed Haití, Jean Max Bellerive. Secondo l’ultimo rapporto dell’Onu sullo stato
delle città nel mondo, oggi la popolazione delle baraccopoli ha raggiunto un tasso
‘record’ pari a 827,6 milioni di persone che, salvo “misure drastiche”, continuerà
a crescere con una media di 6 milioni l’anno con la previsione di raggiungere 889
milioni entro il 2020. (R.G.)