Padre Lombardi: il Papa da sempre contro la cultura del silenzio
Il Papa si è sempre impegnato contro la cultura del nascondimento e del silenzio:
è quanto affermato dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,
che stamani in un briefing ha illustrato ai giornalisti i contenuti della Lettera
pastorale del Papa ai fedeli irlandesi. Un documento, ha detto padre Lombardi, che
sulla pedofilia non fa sconti sulla verità e sulla giustizia. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Verità,
consapevolezza, dolore, conversione, impegno: padre Federico Lombardi indica le parole
chiave per interpretare il significato autentico della Lettera del Papa ai fedeli
irlandesi. Un documento, ha osservato, redatto in stile semplice e in tono partecipativo,
a tratti emozionato, segno del coinvolgimento del Papa soprattutto laddove si rivolge
alle vittime degli abusi. Una lettera così, ha affermato ancora, non era mai stata
scritta da un Papa:
“E’ un documento che non cerca
scusanti, onesto, sincero. La lettera pastorale rimane molto onestamente e lealmente
concentrata sulla Chiesa, sulle responsabilità dei membri della Chiesa, sulle sofferenze
fatte agli altri e non vuole scaricare altrove la problematica”. Padre
Lombardi ha inoltre messo l’accento sul realismo del Papa, che prima di pubblicare
questa lettera si è documentato sui rapporti irlandesi Ryan e Murphy ed ha incontrato
i vescovi del Paese:
“Il Papa non pensa che sia una
cosa semplice e rapida, dice: ‘Questo è solo un passo di un lungo cammino’”. Rispondendo
alle domande dei giornalisti, padre Lombardi ha quindi evidenziato l’impegno del Papa
contro la pedofilia nella Chiesa e contro la “cultura del silenzio” fin da quando
era cardinale:
“Chi conosce la situazione e conosce anche il compito
svolto dal Papa, trova che il Papa sia un testimone della ricerca di coerenza e di
chiarezza e che anche tutto il suo tempo alla Congregazione per la Dottrina della
Fede sia stato un tempo non di copertura o di nascondimento delle questioni ma di
sempre più deciso impegno per il chiarimento e l’intervento”. La
Lettera, ha detto il direttore della Sala Stampa, è un documento pastorale e dunque
non si sofferma su provvedimenti amministrativi e giuridici riguardanti eventuali
dimissioni di presuli irlandesi. Decisioni che spettano comunque al Pontefice. Padre
Lombardi ha poi ribadito che i membri della Chiesa sono chiamati a rispettare le leggi
dei Paesi in cui vivono e a collaborare con le autorità civili. La Chiesa, ha soggiunto,
si propone come un’autorità morale e dunque questi crimini sono ancor più gravi se
commessi da esponenti ecclesiali. Infine, a proposito della situazione degli abusi
in Germania, padre Lombardi ha affermato che ogni Paese ha una sua specificità e che
spetta al Papa scegliere i tempi e i modi di intervento.