Mons. Sako: all’Iraq serve un governo di unità nazionale che garantisca la sicurezza
Un governo di unità nazionale, la cui priorità sia innanzitutto la sicurezza. E’ l’auspicio
espresso dall’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako. “L’elemento religioso – dichiara
in un’intervista al Sir - appare meno preponderante rispetto al passato. La popolazione
sembra aver scelto candidati laici e liste non collegate al clero religioso”. Il panorama
politico si annuncia diverso anche per i cristiani: “Questa volta – afferma il presule
- credo che avremo una maggiore rappresentatività. Ai 5 parlamentari eletti, riservati
dalla quota di legge, ce ne dovrebbero essere altri due o tre votati in altre liste.
Tutti insieme potranno lavorare per il bene comune e per mostrare come anche i cristiani
iracheni abbiano a cuore le sorti del Paese”. “Quello che uscirà dalle urne del 7
marzo dovrà essere un governo forte, libero e non condizionato da influenze esterne”.
“L’Iraq ha tutto per imporsi come una forza regionale importante, di stampo laico,
e fronteggiare derive integraliste”. “L’importante – ha concluso mons. Sako - è che
sia lasciato libero di crescere. La democratizzazione avviata qui nel Paese, la possibilità
di fare liberamente campagna politica, presentare un programma è nuovo in queste zone”.
“Il nepotismo è finito”. (A.L.)