Soddisfazione dei vescovi indiani per la legge che apre le porte alle università straniere
I vescovi indiani salutano con soddisfazione il via libera dato lunedì dal Consiglio
dei Ministri al disegno di legge presentato dal Ministro dell’Istruzione che permetterà
alle università straniere di aprire proprie sedi e corsi di laurea in India. Dopo
essere stato osteggiato da diversi partiti quando fu presentato quattro anni fa, il
“Foreign Educational Institutions Bill” può adesso essere presentato al Parlamento.
“È senza dubbio un passo nella giusta direzione – ha dichiarato il portavoce della
Conferenza episcopale (Cbci) padre Joseph Babu , secondo il quale il provvedimento
darà nuove opportunità per un’educazione di migliore qualità e una maggiore concorrenza
nell’offerta educativa in India. Se diventerà legge, ha aggiunto il sacerdote citato
dall’agenzia Ucan, “aiuterà migliaia di studenti indiani ad accedere a un’educazione
di qualità senza lasciare l’India e a costi molto minori”. Il disegno di legge prevede
che gli atenei stranieri che vogliano aprire le loro sedi in India possano farlo previa
autorizzazione da parte della Commissione per le borse di studio universitarie o di
un altro organismo regolatore che dovrà controllare le loro attività. Secondo padre
Joseph, considerando che numerose università straniere offrono oggi lauree in filosofia
e in teologia, la nuova legge potrebbe finalmente aprire le porte al riconoscimento
statale di alcuni corsi di formazione religiosa in India. Il via libera dato dal governo
al provvedimento è stato accolto con generale favore dai media indiani. (L.Z.)