2010-03-18 15:46:56

Razzo Qassam lanciato da Gaza uccide un contadino in Israele


Un razzo Qassam lanciato contro il sud d'Israele dalla Striscia di Gaza - la porzione di territorio palestinese controllata dagli integralisti di Hamas - è tornato oggi a uccidere dopo diversi mesi. È accaduto nel giorno dell'arrivo nell'enclave della nuova rappresentante della politica estera dell'Ue, Catherine Ashton: la vittima è un immigrato thailandese che lavorava come bracciante agricolo presso un kibbutz. L'attacco è stato rivendicato da Ansar al-Sunna, un gruppo radicale islamico avversario di Hamas. Nelle ore precedenti altri due Qassam erano caduti non lontano dalla cittadina di Sderot (sud di Tel Aviv) nel quadro di un’improvvisa recrudescenza di attacchi. Il vicepremier israeliano ha detto che la risposta di Israele sarà adeguata e forte. La visita della Ashton è a carattere umanitario e non prevede incontri con rappresentanti di Hamas, ma l'emissaria dell'Unione Europea vuole condannare “con fermezza ogni atto di violenza”. Reduce da colloqui in Israele e in Cisgiordania con i vertici dello Stato ebraico e dell'Autorità nazionale palestinese del presidente moderato Abu Mazen, Ashton è in questi giorni al debutto sulla scena mediorientale in un momento di rinnovata tensione.

Disarmo e Medio Oriente al centro dei colloqui Russia-Usa a Mosca
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, è giunta oggi a Mosca per colloqui con il suo omologo russo Serghiei Lavrov sul disarmo nucleare e per partecipare alla riunione del Quartetto sul Medio Oriente, in programma domani. Il servizio di Fausta SperanzaRealAudioMP3

 
La visita di Hillary Clinton durerà 36 ore: il segretario di Stato Usa avrà colloqui con il presidente russo Medvedev, mentre per il momento non sono previsti incontri con il premier Putin. Clinton e Medvedev discuteranno del trattato Start, in scadenza, e della nuova intesa che prevede la riduzione degli arsenali nucleari di Mosca e Washington. La Clinton incontrerà anche il ministro degli Esteri Lavrov, che in un’intervista al quotidiano russo Rossiiskaya Gazeta ha detto che Russia e Stati Uniti non sono più avversari, ma non sono ancora amici. Con il presidente Obama – ha spiegato – è cambiata al positivo l’atmosfera nelle relazioni internazionali fra i due Paesi. Da parte statunitense, si parla di “buoni progressi” ma di nessuna data prevista per la conclusione effettiva dell’accordo. Sul tavolo dei colloqui bilaterali anche la questione del nucleare iraniano: la Clinton ha accennato più volte nelle settimane scorse a un possibile passaggio alla fase delle sanzioni. Ma nella capitale russa, la Clinton è attesa anche per un dibattito più ampio sulla situazione in Medio Oriente: domani ci sarà la riunione del cosiddetto Quartetto sul Medio Oriente, cioè Usa, Russia, Unione Europea e Onu. Secondo l'agenzia di stampa Interfax, che cita il ministero degli Esteri russo, il Quartetto ha denunciato il progetto israeliano di costruire nuove case a Gerusalemme est e intende monitorare da vicino la situazione, dicendosi pronto ai nuovi passi che potrebbero rendersi necessari.

 
Iran
Domina ancora l’incertezza per la prossima risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla spinosa questione del nucleare iraniano. Durante l'incontro con la stampa a Tokyo, ove si trova il ministro degli Esteri francese per una missione diplomatica di due giorni, Bernard Kouchner informa che si stanno cercando soluzioni ma al momento “senza alcun risultato”. “È un pericolo – aggiunge - avere una nazione con un potenziale nucleare a uso militare”. “Il movimento di protesta in Iran – aggiunge il ministro francese - va sostenuto, perché gran parte della popolazione è contraria al risultato delle ultime elezioni presidenziali”'. Intanto, Casipan Makan, il fidanzato di Neda, vittima-simbolo della repressione delle manifestazioni di protesta, intervenendo alla Commissione Esteri della Camera in Italia propone, come sanzione contro Teheran, di non comprare più il petrolio dell’Iran. “La migliore sanzione è proprio questa, è una di quelle che non si abbattono sul popolo e che non finiscono per colpire persone come Neda e tanti altri”, suggerisce Makan, rendendo noto che circa l’85% dell’economia iraniana si fonda sui proventi del petrolio.

La Spagna propone vertice a sei per accelerare la riunificazione di Cipro
Nel tentativo di ridare slancio ai negoziati per la riunificazione di Cipro, avviati nel settembre 2008 ma apparentemente giunti a un punto morto, la Spagna - presidente di turno dell'Ue - ha proposto la convocazione di un vertice a sei. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet citando fonti diplomatiche turche secondo le quali, oltre alla Repubblica di Cipro, alla Repubblica turca di Cipro del Nord (Rtcn, riconosciuta solo da Ankara), alla Grecia e alla Turchia, alla riunione dovrebbero partecipare la Spagna, in rappresentanza dell'Ue, e le Nazioni Unite. Il presidente cipriota Demetris Christofias, da parte sua, avrebbe subito accettato la proposta a condizione di poter avere, a margine del vertice, un colloquio faccia a faccia con il premier turco Tayyip Erdogan. Ankara, secondo le fonti, ha accettato la richiesta di Christofias a condizione che il leaderturco-cipriota Mehmet Ali Talat possa avere un analogo colloquio con il premier greco George Papandreou. Il capo della diplomazia spagnola ha vissuto sei anni a Cipro con la famiglia quando ricopriva l'incarico di rappresentante speciale dell'Ue per il Medio Oriente.

Darfur
Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner ha espresso la propria soddisfazione per la liberazione di Gauthier Lefevre, un impiegato franco-britannico della Croce Rossa internazionale (Cicr), rapito in ottobre nel Darfur e liberato oggi dopo cinque mesi di detenzione. “È per noi tutti un sollievo e una grande gioia”, afferma il capo della diplomazia francese in un comunicato, sottolineando che l'ostaggio ha dovuto far fronte a una “terribile prova”. Lefevre, 35 anni, in servizio con il Cicr da cinque, era stato sequestrato il 22 ottobre scorso mentre viaggiava su un convoglio della Croce Rossa nella parte ovest del Darfur, presso la frontiera con il Ciad.

Thailandia
I leader delle camicie rosse thailandesi - in piazza da sette giorni a Bangkok – hanno rifiutato l'appello al dialogo lanciato dal primo ministro Abhisit Vejjajiva, che oggi aveva ribadito la sua disponibilità al negoziato con i sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra, se questi avessero contenuto la loro protesta nei limiti della legge. Jatuporn Prompan, uno dei tre capi al vertice dell'Udd (Fronte unito per la democrazia) ha spiegato che le trattative sono impossibili, finchè Abhisit si rifiuterà di considerare la richiesta di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni. Mentre il numero di manifestanti è in costante calo rispetto al picco di domenica - meno di 40 mila, secondo le autorità - le camicie rosse sono comunque intenzionate a causare blocchi stradali in tutta Bangkok sabato, nel tentativo di mettere ulteriore pressione sul governo.

Amnesty International: aziende europee commercializzano strumenti di tortura
Alcune aziende europee commercializzano cosiddetti strumenti di tortura, nonostante l’introduzione nel 2006 di controlli atti a proibirne lo smercio. La denuncia è di Amnesty International e coinvolge alcune ditte, anche italiane, che producono materiale destinato a polizia e forze di sicurezza: ad esempio apparecchi di controllo a distanza dei detenuti, tipo braccialetti e cinture elettriche. Amnesty chiede agli Stati di tappare le falle legislative che consentono a queste ditte di utilizzare scappatoie legali. Francesca Sabatinelli ha intervistato Mauro Palma, presidente del comitato del consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura.RealAudioMP3

R. – Quegli strumenti che Amnesty classifica di tortura, in molti Paesi europei, invece, sono classificati come strumenti di sicurezza avanzata, volti ad essere un’alternativa o alla presenza fisica di personale o all’utilizzo delle armi da fuoco.

 
D. – Questi controlli che furono introdotti nel 2006 non adottavano un linguaggio comune su quelli che potevano essere considerati strumenti di tortura?

 
R. – Su una serie di strumenti non c’è discussione, c’è una sorta di classificazione internazionalmente accettata. Questi livelli, invece, di controllo a distanza sono risultati essere in molti Paesi convenienti, formalmente non letali. Questa idea dell’essere non letali ed economicamente vantaggiosi ha determinato un mercato molto preoccupante anche in Paesi europei a democrazia abbastanza avanzata.

 
D. – Sempre Amnesty International, diverso tempo fa, sottolineava come gli Stati Uniti avessero venduto i cosiddetti equipaggiamenti per la sicurezza a Paesi dove la tortura sappiamo essere in vigore. Ciò accade anche dall’Unione Europea?

 
R. – Ciò accade anche da alcuni Stati europei. Se è vero che l’Unione Europea non può essere accusata di vendere strumenti a Paesi che palesemente torturano, può essere accusata di venderli a Paesi su cui non ha fatto indagini sufficienti, per sapere come utilizzeranno questi strumenti.

 Protesta delle ''Damas de Blanco'' contro il governo di Raul Castro a Cuba
''Possono uccidermi fisicamente, ma non uccideranno le mie idee”. Lo ha dichiarato all’agenzia Ansa il noto dissidente cubano Guillermo Farinas, ricoverato in ospedale da circa una settimana per il digiuno, che si protrae da ben ventidue giorni, per protesta sulle condizioni carcerarie a Cuba. Tali dichiarazioni seguono la manifestazione di protesta all'Avana di circa trenta ''Damas de Blanco'', mogli, madri e figlie di prigionieri politici, in protesta contro il governo, dopo aver partecipato a una Messa nel quartiere di Parraga in suffragio di Orlando Zapata, morto per lo stesso sciopero della fame. Nella capitale cubana, le dissidenti, tra cui Reina Luisa Tamayo, madre di Zapata, e Laura Pollan, una delle fondatrici del gruppo, sono state fermate dalla polizia e accompagnate nelle loro rispettive abitazioni. La marcia rientra tra le manifestazioni organizzate in occasione del settimo anniversario della cosiddetta “Primavera Nera”, quando furono arrestati 75 dissidenti, di cui 53 ancora in carcere. Una contro-manifestazione di circa 300 sostenitori del governo ha contestato in maniera netta l’operato delle donne.

Incidente di autobus in Nepal: oltre 30 i morti
È di almeno 31 passeggeri morti il bilancio dell'incidente che ha coinvolto un autobus stamani nel Nepal Occidentale. Lo riferiscono fonti di stampa nepalese. L'automezzo, hanno indicato i soccorritori, è uscito di carreggiata precipitando nel fiume Karnali dopo un salto di 150 metri. Dodici feriti sono stati trasportati in ospedale con un elicottero. Non è chiaro quanti passeggeri si trovassero a bordo del mezzo al momento dell'incidente. Partito dal distretto di Kalikot con 20 passeggeri, l'autobus si è affollato durante il tragitto, al punto che molte persone erano state costrette a salire sul tetto.

Guatemala
La magistratura del Guatemala ha autorizzato l'estradizione dell'ex presidente Alfonso Portillo negli Stati Uniti, dove è accusato di aver sottratto milioni di dollari dai fondi pubblici durante il suo mandato (2000-2004). L'ex presidente Portillo, 58 anni, era stato accusato lo scorso gennaio di sottrazione di fondi e di riciclaggio di denaro sporco da un tribunale di New York. In seguito era stato arrestato su una spiaggia del nord-est del Guatemala mentre tentava di fuggire a bordo di una imbarcazione verso il Belize. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Carla Ferraro)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 77

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