2010-03-18 15:57:19

Iraq: chiesta un’indagine internazionale sugli attacchi contro cristiani e minoranze a Mosul


Il governatore di Ninive, nel nord dell'Iraq, ha chiesto alle Nazioni Unite e all'Unione Europea di aprire un'inchiesta internazionale sugli attacchi contro le minoranze nella sua provincia. Atheel al-Nujaifi denuncia un'escalation delle violenze soprattutto a Mosul, capitale della provincia, ai danni dei cristiani costretti alla fuga o più semplicemente uccisi. Anche altre minorane, come gli shebek e gli yazidi, subiscono costanti minacce e aggressioni. Con una lettera, indirizzata al premier Nuri al-Maliki e al comandante delle forze Usa in Iraq, Nujaifi vuole puntare i riflettori della politica sulle “sofferenze della mia gente a Ninive e in particolare delle minoranze irachene, cominciate pochi anni fa”, dopo la caduta di Saddam nel 2003. Il governatore punta il dito contro le milizie curde e le fazioni politiche a cui appartengono. Sostiene che i peshmerga controllino gran parte del suo territorio, compresa la zona sinistra di Mosul. Secondo il politico, le intimidazioni contro cristiani e yazidi fanno parte di un piano per costringerli a scappare e annettere territorio alla regione semi-autonoma del Kurdistan con cui la provincia di Ninive confina. “Chi è contrario all'agenda curda, viene perseguitato, arrestato e fatto sparire”, continua Nujaifi. Nessuno dei leader curdi ha commentato le accuse. L'anno scorso un rapporto di Human Rights Watch denunciava che cristiani, yazidi, shabaki e turcomanni “sono presi come bersaglio nel conflitto fra arabi e curdi per il controllo del territorio e delle risorse della provincia di Ninive”. Ma alcune personalità curde hanno fatto notare all'agenzia AsiaNews che l’insicurezza della regione di Mosul è causata soprattutto dalla forte presenza di miliziani di al Qaeda, responsabili delle uccisioni mirate ai cristiani, e dalla mancanza di impegno e di efficacia delle forze dell’ordine (R.P.)







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