2010-03-18 14:38:50

Intervento di mons. Marchetto a Norcia in occasione del transito di San Benedetto


Una riflessione su “Il turismo oggi e la sua cura pastorale” è quella che mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, si appresta a tenere sabato a Norcia in occasione della festa del transito di San Benedetto e che la Radio Vaticana è in grado di anticipare. La ricorrenza vedrà momenti importanti, come l’arrivo della “Fiaccola benedettina” partita dagli Stati Uniti e benedetta nei giorni scorsi dal Papa. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

E’ il richiamo all’Enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI a guidare la riflessione dell’arcivescovo Marchetto sul turismo inteso come “un notevole fattore di sviluppo economico e di crescita culturale”. Il turismo mette insieme – evidenzia il presule – le diversità e il rispetto del creato: un compito che San Benedetto e i suoi discepoli portarono avanti, essendo “nelle radici dell’Europa”, “fattore di cultura, di educazione, di unità”. Prendendo in rassegna il fenomeno come strumento per combattere la povertà, mons. Marchetto ricorda che è fondamentale “applicare principi etici” alle attività economiche e turistiche perché sono da considerarsi meccanismi “al servizio della persona umana e non viceversa”. Principi etici che si sviluppano attraverso un turismo ecologico, sostenibile, sociale e solidale e che trovano una delle sue espressioni più alte negli stessi monasteri benedettini, attenti all’ambiente, all’accoglienza e all’ospitalità: valore della Chiesa visto e considerata “atto di misericordia e segno di carità fraterna”. “Il turismo contiene pertanto elementi positivi e valori – afferma l’arcivescovo - che ne fanno occasione di reciprocità, di socialità, di maturazione personale per la comprensione e il rispetto degli altri, per la carità e l'edificazione interiore nel cammino verso una più autentica umanizzazione”.

 
C’è un punto sul quale mons. Marchetto insiste e riguarda il turismo sessuale che si trasforma in occasione di “sfruttamento e degrado morale”. L’invito è ai governi che facciano leggi apposite per arginare il fenomeno e alla Chiesa che con la sua opera faccia comprendere che i diritti delle persone sono da anteporre al profitto. L’arcivescovo, parlando di questa “pratica scellerata”, ricorda le vittime del turismo sessuale: le donne, i minorenni, i bambini. “Un elemento determinante – aggiunge - rimane la povertà, seguita da carenza di educazione e di opportunità lavorative”. Accanto a questo viene ricordata anche la piaga degli abusi sessuali in famiglia. L’appello di mons. Marchetto è di diffondere sempre più il Codice Mondiale di Etica del Turismo “che invita i Governi nazionali e locali, le imprese e gli operatori del settore, così come le comunità di accoglienza, a considerare l’attività turistica come rilevante per l’economia, ma anche quale opportunità per lo sviluppo individuale e collettivo dell’intera umanità”.

 
Fondamentale è anche “un’attenzione pastorale più determinata verso i turisti” per conoscere i motivi che li spingono a comportamenti deviati per cercare di spingerli a rinunciare alle loro intenzioni. Importante è anche il lavoro sul fronte della comunicazione come azione di contrasto. “Una cura particolare – esorta mons. Marchetto - va riservata ai minori, anche da parte dei responsabili dell'immigrazione, affinché ottengano sostegno morale, economico, psicologico, religioso e protezione giuridica per ritrovare dignità umana”. “Il grado di civiltà di una nazione – conclude l’arcivescovo - si misura anche dall'attenzione che riserva ai suoi figli più deboli”.







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