Intervento di mons. Marchetto a Norcia in occasione del transito di San Benedetto
Una riflessione su “Il turismo oggi e la sua cura pastorale” è quella che mons. Agostino
Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti, si appresta a tenere sabato a Norcia in occasione della festa del transito
di San Benedetto e che la Radio Vaticana è in grado di anticipare. La ricorrenza
vedrà momenti importanti, come l’arrivo della “Fiaccola benedettina” partita dagli
Stati Uniti e benedetta nei giorni scorsi dal Papa. Il servizio di Benedetta Capelli:
E’ il richiamo
all’Enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI a guidare la riflessione dell’arcivescovo
Marchetto sul turismo inteso come “un notevole fattore di sviluppo economico e di
crescita culturale”. Il turismo mette insieme – evidenzia il presule – le diversità
e il rispetto del creato: un compito che San Benedetto e i suoi discepoli portarono
avanti, essendo “nelle radici dell’Europa”, “fattore di cultura, di educazione, di
unità”. Prendendo in rassegna il fenomeno come strumento per combattere la povertà,
mons. Marchetto ricorda che è fondamentale “applicare principi etici” alle attività
economiche e turistiche perché sono da considerarsi meccanismi “al servizio della
persona umana e non viceversa”. Principi etici che si sviluppano attraverso un turismo
ecologico, sostenibile, sociale e solidale e che trovano una delle sue espressioni
più alte negli stessi monasteri benedettini, attenti all’ambiente, all’accoglienza
e all’ospitalità: valore della Chiesa visto e considerata “atto di misericordia e
segno di carità fraterna”. “Il turismo contiene pertanto elementi positivi e valori
– afferma l’arcivescovo - che ne fanno occasione di reciprocità, di socialità, di
maturazione personale per la comprensione e il rispetto degli altri, per la carità
e l'edificazione interiore nel cammino verso una più autentica umanizzazione”.
C’è
un punto sul quale mons. Marchetto insiste e riguarda il turismo sessuale che si trasforma
in occasione di “sfruttamento e degrado morale”. L’invito è ai governi che facciano
leggi apposite per arginare il fenomeno e alla Chiesa che con la sua opera faccia
comprendere che i diritti delle persone sono da anteporre al profitto. L’arcivescovo,
parlando di questa “pratica scellerata”, ricorda le vittime del turismo sessuale:
le donne, i minorenni, i bambini. “Un elemento determinante – aggiunge - rimane la
povertà, seguita da carenza di educazione e di opportunità lavorative”. Accanto a
questo viene ricordata anche la piaga degli abusi sessuali in famiglia. L’appello
di mons. Marchetto è di diffondere sempre più il Codice Mondiale di Etica del Turismo
“che invita i Governi nazionali e locali, le imprese e gli operatori del settore,
così come le comunità di accoglienza, a considerare l’attività turistica come rilevante
per l’economia, ma anche quale opportunità per lo sviluppo individuale e collettivo
dell’intera umanità”.
Fondamentale è anche “un’attenzione
pastorale più determinata verso i turisti” per conoscere i motivi che li spingono
a comportamenti deviati per cercare di spingerli a rinunciare alle loro intenzioni.
Importante è anche il lavoro sul fronte della comunicazione come azione di contrasto.
“Una cura particolare – esorta mons. Marchetto - va riservata ai minori, anche da
parte dei responsabili dell'immigrazione, affinché ottengano sostegno morale, economico,
psicologico, religioso e protezione giuridica per ritrovare dignità umana”. “Il grado
di civiltà di una nazione – conclude l’arcivescovo - si misura anche dall'attenzione
che riserva ai suoi figli più deboli”.