A Roma le reliquie di San Gabriele dell'Addolorata
Da domani, e fino al 23 marzo prossimo,l’urna con le spoglie mortali di San
Gabriele dell’Addolorata compirà un pellegrinaggio nella parrocchia a lui dedicata
nel quartiere Tuscolano a Roma. Il servizio di Davide Dionisi.
Il pellegrinaggio
del Santo dei giovani è stato richiesto in occasione dell’inaugurazione della parrocchia
romana a lui dedicata, avvenuta il 28 febbraio scorso. Domani l’urna verrà accolta
nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo alle 17; seguirà la Veglia di preghiera
animata dagli studenti passionisti. Domenica 21 celebrerà la Messa il cardinale Camillo
Ruini, mentre il 23 marzo prossimo la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal
cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi. A padre
Mario D’Ippolito, rettore del Santuario di San Gabriele, abbiamo chiesto
perché la figura del passionista attira ancora tanti pellegrini: R.
– E’ una domanda a cui rispondono i giovani: è un fascino particolare che sentono
promanare da questo ragazzo. E’ morto studente anche lui – mancava un giorno a compiere
24 anni … Il suo messaggio è un messaggio che i giovani capiscono bene: ha vissuto
la sua vita in pieno, con tanti lutti in famiglia, ma è stato un giovane che ha saputo
godere la vita nel senso giusto della parola. Si è divertito sempre senza mai offendere
il Signore. Ecco, allora i giovani capiscono che si possono divertire di vero divertimento
senza offendere il Signore. E poi, soprattutto la stessa sua vita, la sua vita di
studente, era a capo della “Brigata di Spoleto”, brillante negli studi, veniva chiamato
addirittura “il ballerino”, recitava in teatro, un giovane effervescente, diremmo.
E loro lo sentono come un coetaneo: non è stato mai contestato, nemmeno negli anni
della contestazione. Il Santuario ha sempre accolto i giovani: si sono riversati qui
gli studenti a 100 giorni dagli esami per ritrovarsi vicini a lui. E’ stata una giornata
anche goliardica; però, vedere un Santuario invaso da giovani non organizzati da noi,
spontaneamente vengono qui … vedere questi giovani così presi dal momento emozionante
delle due celebrazioni in cui abbiamo commemorato gli studenti morti tra le macerie
all’Aquila: è stato un momento struggente, un silenzio assoluto. Questo dimostra come
i giovani veramente ci tengano.