Venezuela: lettera del cardinale Jorge Urosa in vista della Settimana Santa
L’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorga Urosa, in vista della prossima Settimana
Santa, ha indirizzato ai fedeli della sua diocesi una lettera nella quale si mette
in primo piano la sacralità della vita. Ricordando la passione e morte di Gesù Cristo,
- scrive il porporato reduce da un intervento chirurgico - "vogliamo anzitutto celebrare
e affermare la vita e la nobiltà umana" possibili proprio grazie "al trionfo dell'amore
di Dio, dell’amore verso il prossimo che ci rivela il Nazareno Risorto all'alba del
giorno di Pasqua". “In particolare - prosegue l'arcivescovo venezuelano - desidero
invitarvi a rifiutare ogni tipo di violenza contro qualsiasi persona”. “La nostra
solidarietà con Gesù, carico di dolori, ingiustizie e vilmente ucciso, ci deve condurre
sempre – aggiunge il porporato - a rifiutare la violenza e l'ingiustizia che vediamo
manifestarsi in tanti crimini: negli omicidi, nell'abominevole atto dell'aborto provocato,
nei sequestri, nelle diverse aggressioni degli avversari, nella violazione dei diritti
umani, negli atti di violenza contro le donne e i bambini, nelle tante ingiustizie
che si registrano nei procedimenti giudiziari e infine, nello scontro e nell’intolleranza
che vediamo nella politica". L'arcivescovo di Caracas, così come hanno fatto tutti
i vescovi venezuelani nella loro ultima plenaria dello scorso gennaio, invita i cristiani
a seguire sempre la giustizia e a difendere i più poveri: "obbligo – aggiunge - che
spetta particolarmente a coloro che per formazione, professione o per incarico pubblico,
hanno il dovere del coraggio così come quello di essere solidi promotori di giustizia
e di pace". In un'ora come questa, in cui il Paese vive molteplici incertezze e insicurezze,
legate alla situazione economica, sociale e politica l'arcivescovo della capitale
venezuelana rinnova "il bisogno di credere nel valore della persona umana, nella sacralità
della sua vita", e quindi nell'urgenza del "rifiuto categorico della violenza che
insanguina le strade della nostra città". Prima di concludere la sua lettera e affidando
la diocesi e i suoi fedeli alla protezione del Signore e di sua Madre Santa, la "Virgen
del Coromoto", il cardinale Jorge Uosa rivolge un pensiero speciale ai suoi sacerdoti
chiedendo di "aprire sempre i loro cuori a Gesù” per trovare così la linfa che "rinforza
la comunità ecclesiale". (B.C.)