2010-03-17 14:56:38

Quaresima e giustizia: riflessione del vescovo di Ariano Irpino


Quaresima è un tempo di rinnovamento: il Papa ha invitato a riflettere in questo periodo sul tema della giustizia di Dio che si è manifestata per mezzo della fede in Cristo. Ma come costruire giustizia attorno a noi? Fabio Colagrande lo ha chiesto al vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, mons. Giovanni D’Alise:RealAudioMP3

R. – Mi sembra che, in un momento di crisi molto forte come questo, la Chiesa e i cristiani hanno un compito particolare, quello di essere un’alternativa alla giustizia di questo mondo. Mi sembra che il Papa abbia dato un suggerimento molto forte: non si tratta semplicemente di una giustizia distributiva, ma di una giustizia divina, da portare nel discorso del Regno di Dio sulla terra. E’ il nuovo che noi dobbiamo portare e spingere in alto. Ora questo discorso in mezzo a tante liti e in mezzo a tante distrazioni diventa difficile, ma noi pastori siamo tenuti a farlo. La giustizia di Dio è la misericordia. Non è una misericordia che cancella e disimpegna le persone, ma è una misericordia che impegna ancora più fortemente i fedeli e soprattutto i credenti, e impegna tutti gli uomini.

 
D. – E’ in questo senso, dunque, mons. D’Alise, che la crisi economica, e anche la crisi di cui lei parla, quella di tanti modelli di vita, interpellano i cristiani?

 
R. – Sì, in modo particolare in Quaresima, se noi siamo fedeli alla Parola di Dio, che viene data in abbondanza in questo periodo. E’ proprio sui modelli di vita che viene chiesto il nostro impegno cristiano. Modelli di vita che dovrebbero essere più sobri, più pensati soprattutto. I cristiani devono imparare a saper puntare sull’essenziale, che porta l’uomo dalla profondità del peccato alle altezze della resurrezione, di un modo nuovo di vivere nello spirito.

 
D. - Cosa significa affrontare con la lampada della fede questo momento particolare della nostra storia, in cui il cristiano può dare una testimonianza particolare?

 
R. – Io credo che il cristiano debba fare un’immersione in tutto quello che è il discorso quaresimale, ma soprattutto pasquale. Cristo Gesù non si presenta trionfante, anche dopo la resurrezione, Egli è mescolato alle cose che succedono, Egli è risorto ma porta i segni delle difficoltà degli altri. Ora, la Chiesa è ancora in cammino e deve seguire il Risorto non nel trionfo, ma nell’umiliazione, nel saper vivere con impegno e soprattutto con serenità interiore i momenti più difficili e farsi carico di questi momenti.

 
D. – Eccellenza, come vede la gente, in particolare del sud, affrontare questa crisi?

 
R. – Le difficoltà sono tantissime. Le famiglie che cadono sempre di più nella povertà aumentano giorno dopo giorno in un mondo dove i furbi ce la fanno, dove i furbi riescono a precedere gli altri. Ma questo deve rinforzare il cuore dei credenti, i quali non devono diventare furbetti come gli altri, ma con la coscienza della speranza che è in loro devono dare testimonianza di solidarietà. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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