Libano: sabato a Beirut una giornata di solidarietà per i cristiani iracheni
Una Messa presso il Santuario di “Nostra Signora del Libano” sulla collina di Harissa,
nei pressi della capitale libanese Beirut, ha chiuso la giornata di preghiera e riflessione
intitolata “La croce in Iraq sanguina, a quando la risurrezione?”, organizzata sabato
scorso per ricordare le sofferenze dei cristiani iracheni. Alla giornata - riferisce
l'agenzia Fides - hanno partecipato il vescovo Bshara-Raii a nome del patriarca maronita
Nasrallah Boutros Sfeir, l’ambasciatore iracheno in Libano Omar Al-Barzanji, mons.
Gabriele Giordano Caccia, nunzio apostolico in Libano e diversi leader religiosi cristiani.
"La presenza dei cristiani in Mesopotamia e in tutto l'Oriente è una causa umanitaria",
ha detto il patriarca siriaco cattolico Ignatius Joseph Younan III. "Per questo motivo,
esprimiamo la nostra solidarietà, che non è fatta solo di parole e sentimenti”. “I
cristiani in Iraq sono colpiti da fanatici estremisti che mirano a privare l'Iraq
della sicurezza, e commettono le loro azioni in nome della religione. L'Iraq non ha
niente a che fare con assassini fanatici” ha detto l'ambasciatore Barzanji. Mons.
Caccia ha pronunciato un discorso citando Benedetto XVI, nel quale ha esortato i cristiani
iracheni a perseverare, nonostante le difficoltà. (R.P.)