2010-03-16 15:41:42

Irlanda: resta alto il numero delle coppie che si sposano in Chiesa


In Irlanda, nonostante i tentativi legislativi volti a minare il valore autentico dell’unione tra uomo e donna, resta saldamente alto il numero delle coppie che scelgono di sposarsi in Chiesa: è quanto emerge da una ricerca condotta dal Catholic Marriage Care Service (Accord) e ripresa dall’Osservatore Romano. Nell’indagine si rileva la netta preferenza dei cittadini per il matrimonio cattolico: “La realtà odierna - sottolinea il direttore nazionale di Accord, Ruth Barror - mostra che la maggior parte delle persone scelgono di unirsi in maniera tradizionale; sono circa ventimila le coppie di sposi all'anno, e il 75% di esse lo fanno in una chiesa cattolica”. In Irlanda è attualmente in corso un vivace dibattito sulla possibilità di riconoscere forme alternative al matrimonio. E’ in discussione al Parlamento, in particolare, il disegno di legge sulle unioni civili, il Civil Partnership Bill. La questione è stata anche al centro dell'ultima assemblea dei vescovi a Maynooth, in occasione della quale è stato pubblicato un documento dal titolo: “Why marriage matters” che esprime alcune preoccupazioni proprio su questo disegno di legge. L’agenzia Accord, strutturata in 58 centri sparsi nel nord e nel sud del Paese, ha celebrato nei giorni scorsi oltre 40 anni di attività al servizio della popolazione. Mons. William Walsh, presidente di Accord e vescovo di Killaloe ha sottolineato che “molti problemi all'interno delle coppie di coniugi possono essere prevenuti e superati attraverso un intervento tempestivo nel quadro della preparazione al matrimonio e dei servizi di consulenza”. Secondo i dati dell'agenzia, nel 2009 si è registrato un incremento dell’11% delle coppie che si sono rivolte alle varie strutture per ricevere ascolto in merito ai problemi presentati. In totale hanno superato il numero di quarantamila i contatti di consulenza con le strutture. Si tratta di un lavoro prezioso. Anche grazie a questi sforzi, il numero di separazioni e di divorzi in Irlanda è più basso se comparato a quello di altre nazioni europee. Tra le maggiori difficoltà mostrate dalle coppie ci sono l'incapacità di affrontare in maniera adeguata la nascita dei figli e l'aspetto economico. Tra il 2007 e il 2009, infatti, c’è stato un incremento del 71% delle coppie che si sono rivolte ad Accord per avere aiuto. Nel 2008 il 25% delle famiglie indicava la questione finanziaria come un problema e, nella prima metà del 2009, è arrivata a sfiorare il 31%. “La recessione — ha commentato il direttore dei consultori familiari di Accord, John Farrelly - continua a colpire il matrimonio e le famiglie”. (A.L.)







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