Irlanda: resta alto il numero delle coppie che si sposano in Chiesa
In Irlanda, nonostante i tentativi legislativi volti a minare il valore autentico
dell’unione tra uomo e donna, resta saldamente alto il numero delle coppie che scelgono
di sposarsi in Chiesa: è quanto emerge da una ricerca condotta dal Catholic Marriage
Care Service (Accord) e ripresa dall’Osservatore Romano. Nell’indagine si rileva la
netta preferenza dei cittadini per il matrimonio cattolico: “La realtà odierna - sottolinea
il direttore nazionale di Accord, Ruth Barror - mostra che la maggior parte delle
persone scelgono di unirsi in maniera tradizionale; sono circa ventimila le coppie
di sposi all'anno, e il 75% di esse lo fanno in una chiesa cattolica”. In Irlanda
è attualmente in corso un vivace dibattito sulla possibilità di riconoscere forme
alternative al matrimonio. E’ in discussione al Parlamento, in particolare, il disegno
di legge sulle unioni civili, il Civil Partnership Bill. La questione è stata anche
al centro dell'ultima assemblea dei vescovi a Maynooth, in occasione della quale è
stato pubblicato un documento dal titolo: “Why marriage matters” che esprime alcune
preoccupazioni proprio su questo disegno di legge. L’agenzia Accord, strutturata in
58 centri sparsi nel nord e nel sud del Paese, ha celebrato nei giorni scorsi oltre
40 anni di attività al servizio della popolazione. Mons. William Walsh, presidente
di Accord e vescovo di Killaloe ha sottolineato che “molti problemi all'interno delle
coppie di coniugi possono essere prevenuti e superati attraverso un intervento tempestivo
nel quadro della preparazione al matrimonio e dei servizi di consulenza”. Secondo
i dati dell'agenzia, nel 2009 si è registrato un incremento dell’11% delle coppie
che si sono rivolte alle varie strutture per ricevere ascolto in merito ai problemi
presentati. In totale hanno superato il numero di quarantamila i contatti di consulenza
con le strutture. Si tratta di un lavoro prezioso. Anche grazie a questi sforzi, il
numero di separazioni e di divorzi in Irlanda è più basso se comparato a quello di
altre nazioni europee. Tra le maggiori difficoltà mostrate dalle coppie ci sono l'incapacità
di affrontare in maniera adeguata la nascita dei figli e l'aspetto economico. Tra
il 2007 e il 2009, infatti, c’è stato un incremento del 71% delle coppie che si sono
rivolte ad Accord per avere aiuto. Nel 2008 il 25% delle famiglie indicava la questione
finanziaria come un problema e, nella prima metà del 2009, è arrivata a sfiorare il
31%. “La recessione — ha commentato il direttore dei consultori familiari di Accord,
John Farrelly - continua a colpire il matrimonio e le famiglie”. (A.L.)