2010-03-16 15:39:46

Irlanda: per i vescovi sono immotivate le accuse al cardinale Brady su un caso di pedofilia


I vescovi irlandesi ribadiscono in un comunicato che il cardinale Seán Brady, primate della Chiesa d’Irlanda, non ha avuto nessuna responsabilità nella presunta copertura di un caso di pedofilia avvenuto negli anni ’70. La ricostruzione parte dal mese di marzo del 1975 quando il vescovo Francis McKiernan chiese all’allora padre Seán Brady di condurre un’inchiesta canonica su una denuncia di abusi sessuali su minori riguardante un sacerdote, Brendan Smiyth. Nella nota, ripresa dal Sir, si ricorda che padre Brady non aveva allora “alcun potere decisionale per quanto riguarda l’esito” dell’inchiesta. Era invece mons. McKiernan ad avere questa responsabilità. Padre Brady ha intervistato due ragazzi, “invitati a confermare con giuramento la veridicità delle loro dichiarazioni”. Fu richiesto il giuramento – si precisa nella nota – per evitare ogni possibile collusione nella raccolta delle prove e per assicurare che il processo potesse resistere ad ogni contestazione del sacerdote implicato nella vicenda. Padre Brady rivelò poi il contenuto delle interviste al vescovo McKiernan per “una sua immediata azione”. Il 12 aprile del 1975 il vescovo McKiernan ha poi informato l’abate di Kilnacrott, superiore del religioso autore degli abusi. La responsabilità specifica per la vigilanza delle azioni del sacerdote è stata inoltre affidata ai suoi superiori. Il vescovo McKiernan ha ritirato le facoltà sacerdotali al prete incriminato e consigliato “l’intervento psichiatrico”. Brendan Smith, arrestato e condannato a 12 anni, è morto in carcere a metà degli anni ’90. (A.L.)







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