2010-03-16 10:43:54

I vescovi del Paraguay: il Paese ha bisogno di cittadini e cristiani disponibili a costruire una nazione libera e sovrana


La Conferenza episcopale del Paraguay nella sua recente riunione plenaria ha riflettuto sulla Missione continentale e sul senso vero da dare alle celebrazioni del bicentenario dell’indipendenza nazionale che sarà ricordato in quasi i tutti i Paese dell’America Latina. Si tratta, scrivono i presuli nel comunicato finale, di “trovare nel cuore della nostra storia i dinamismi che ci proiettano verso una patria che ha bisogno di patrioti e di dirigenti impregnati di autentico amore per il Paraguay”. Il Paese, aggiungono, ha “bisogno di noi” e attende “cittadini e cristiani disponibili a costruire una nazione libera e sovrana”. In questa direzione, compito dei vescovi è promuovere un’educazione di qualità per tutti attraverso un nuovo sistema educativo che “garantisca la formazione della persona umana e promuova lo sviluppo integrale”: condizioni necessarie per “rinforzare l’identità nazionale”. Nell’ambito di questa formazione, i vescovi del Paraguay danno fondamentale importanza alle condizioni che permettono di accrescere “l’immagine di Dio” racchiusa in ogni individuo e, dunque, all’educazione verso la trascendenza. “Perciò – osservano - esprimiamo le nostre preoccupazioni per gli orientamenti di un’educazione sessuale che contraddice i principi fondamentali della natura umana e affermiamo ancora una volta la verità sulla la creazione dell’uomo quale maschio e femmina e sul matrimonio che vive responsabilmente la sua sessualità aperta alla vita”. Parlando sempre dell’educazione, i vescovi ne rilevano l’importanza anche per quanto riguarda la “trasformazione delle condizioni di povertà ed emarginazione in cui si trova il Paese”. “Un’educazione di qualità potrebbe garantire – aggiungono - uno sviluppo sostenibile, personale e sociale”; e dunque, “come Chiesa ci sentiamo interpellati per dare maggiore rilevanza alla pastorale giovanile e vocazionale” nella quale possono crescere “buoni cittadini e anche nuovi discepoli di Gesù Cristo”. Il documento episcopale presta particolare attenzione alla salute e al sistema pubblico che deve garantire la salute alla popolazione, in particolare quella più povera. Sulla questione della terra e il suo sfruttamento, centrale nella vita del Paese, i presuli ricordano che essa “è un dono di Dio per tutti”. Al riguardo chiedono alle autorità più “attenzione alla questione con lo scopo di raggiungere una giusta distribuzione più equa”. Preoccupa anche il mondo del lavoro, soprattutto il fenomeno della disoccupazione, e perciò i vescovi chiedono la creazione di nuove fonti di introito. Il lavoro, sottolineano, “aiuta a diminuire la povertà regnante, l’emigrazione interna ed esterna di giovani e adulti, soprattutto delle donne” e dunque va assunto come priorità urgente. I vescovi ricordano anche l’importanza delle tasse, giuste e adeguate, che ciascuno deve pagare come contributo al bene comune, ragion per cui chiedono la rapida approvazione della legge sul tema. La Conferenza episcopale del Paraguay conclude il comunicato con un’ampia riflessione sull’importanza della famiglia e la sicurezza dei cittadini. “La famiglia è la prima educatrice di pace e convivenza sociale” e quella che per prima “trasmette la fede”, scrive. Dalla sua stabilità, dalla fiducia reciproca dei suoi membri, “nasce la vera sicurezza della nazione”. (A cura di Luis Badilla)







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