Angola e Zambia: piogge ed alluvioni provocano vittime e danni
Sono almeno 13 le persone morte ieri nella capitale dell’Angola, Luanda, per le forti
piogge che hanno provocato la distruzione di abitazioni di fortuna e l’esondazione
di alcuni corsi d’acqua. Lo riferiscono oggi i media locali, precisando che è ancora
incerto il numero delle persone rimaste senza un tetto, ma si ritiene possano essere
alcune centinaia. Oltre alle vittime, le forti piogge hanno provocato ingenti danni
alle infrastrutture cittadine, soprattutto nei quartieri più poveri privi di qualsiasi
forma di drenaggio delle acque e dove le abitazioni vengono spesso costruite senza
rispettare norme minime di sicurezza. Ma le piogge e il maltempo - riferisce l'agenzia
Misna - non si limitano alla capitale angolana, notizie di nuove vittime sono arrivate
nelle ultime ore anche dal vicino Zambia, dove, secondo gli ultimi bilanci diffusi
dalle autorità, almeno otto persone sono morte per alluvioni e smottamenti di terra,
che hanno provocato anche danni a strade, ponti ed edifici governativi. Le autorità
zambiane hanno mobilitato l’esercito per gestire le operazioni di soccorso, predisponendo
ieri anche l’apertura della diga Kariba (al confine con lo Zimbabwe) e aumentando
così la possibilità di alluvioni lungo il corso del fiume Zambesi soprattutto in territorio
mozambicano. In Mozambico, dove nei giorni scorsi è stata predisposta l’evacuazione
di oltre 130.000 persone da zone considerate a rischio alluvioni, le autorità hanno
evidenziato il rischio che il maltempo possa aggravare il bilancio dell’epidemia di
colera in corso con la stagione umida. Finora, secondo le ultime cifre, si sono registrati
quasi 2700 casi di colera, 40 dei quali mortali. (R.P.)