Filippine: i vescovi ricordano ai sacerdoti di non schierarsi politicamente per le
prossime elezioni
Evitare di schierarsi politicamente in vista delle prossime elezioni presidenziali,
che si terranno il 10 maggio: è quanto chiede ai sacerdoti filippini mons. Nereo Odchimar,
presidente della Conferenza episcopale locale e vescovo di Tandag. In una lettera
pastorale indirizzata alla sua diocesi, il presule scrive: “Vescovi, sacerdoti e religiosi,
comunemente identificati come ‘la Chiesa’, devono astenersi dallo schieramento politico,
evitando specialmente di avanzare suggerimenti dal pulpito, per non provocare divisioni
all’interno delle comunità di fedeli”. Quindi, mons. Odchimar ribadisce che, se un
membro di un’associazione legata alla Chiesa decidesse di candidarsi alle elezioni
o di sostenere apertamente un partito, dovrebbe rassegnare le dimissioni dal suo incarico.
Al contempo, scrive ancora il presidente dei vescovi filippini, “la Chiesa non deve
abbandonare la propria responsabilità nell’esprimere un giudizio morale, cosa che
rappresenta l’obiettivo primario della missione di Cristo. I pastori devono insegnare
ai fedeli laici i principi morali ed etici riguardanti l’attività politica, senza
sostenere un particolare candidato”. Da sottolineare che la popolazione della diocesi
di Tandag è composta per l’8% da cattolici, mentre la percentuale restante si suddivide
tra cristiani, musulmani e religioni tradizionali autoctone. Infine, qualche dato:
il prossimo 10 maggio saranno 50 milioni i filippini chiamati alle urne per eleggere
il presidente, il vicepresidente, circa 300 deputati nelle due Camere del Congresso
e 17.600 politici locali. Si tratterà delle prime elezioni presidenziali dopo i sei
anni di governo della presidente uscente Gloria Arroyo. Per evitare i brogli che hanno
caratterizzato le passate consultazioni, le elezioni 2010 saranno anche le prime a
godere di un sistema elettronico di conta dei voti. (I.P.)