Bolivia: messaggio dei vescovi per le elezioni del 4 aprile
“Noi vescovi della Chiesa cattolica della Bolivia vogliamo trasmettere le nostre parole
di speranza e di orientamento a tutti i boliviani, coinvolti in un nuovo processo
elettorale, in modo che questo nuovo evento democratico conduca a giorni migliori
di unità, di concordia fraterna e di armonia.” Così inizia il documento, inviato all’agenzia
Fides dalla Conferenza episcopale della Bolivia, che afferma: “Noi riconosciamo la
vocazione democratica del nostro popolo e vi invitiamo ad approfondire e rafforzare
i valori civili e i principi di ogni Stato di diritto che garantiscono l'integrazione
con la partecipazione, l'amministrazione con la responsabilità e l'autonomia nell'unità”.
Il documento ricorda che in occasione dell’elezione dei governatori delle regioni
e dei sindaci, è certo necessaria una campagna elettorale, ma nei margini del rispetto,
e per presentare i programmi per il bene comune, senza farla diventare propaganda
irresponsabile. “Vogliamo incoraggiare i cittadini - continuano i vescovi - a preoccuparsi
di conoscere le proposte dei candidati, per esercitare responsabilmente il voto”.
I vescovi si rivolgono quindi alle autorità e ai responsabili dei mass media: “Esortiamo
le autorità pubbliche a fare del loro meglio per garantire elezioni libere, pacifiche
e trasparenti. Ci auguriamo che i media, che svolgono un ruolo importante sia durante
la campagna elettorale che nel giorno delle elezioni, possano compiere il loro dovere
con professionalità e con etica, contribuendo così ad un clima di serenità e di rispetto
reciproco”. Il documento termina con questo invito per la prossima Pasqua: “Chiediamo
ai cattolici di dare pubblica testimonianza della loro fede, partecipando alle celebrazioni
liturgiche della Settimana Santa e di Pasqua, che ci fanno rivivere il mistero dell'amore
del Figlio di Dio che muore e risorge per salvarci, per liberarci dalla schiavitù
del peccato e della morte. Questa dovrebbe essere la motivazione più profonda dei
credenti per andare ad esprimere il nostro voto responsabilmente e saggiamente nelle
elezioni che si terranno il giorno di Pasqua, dal momento che il buon cristiano è
anche un buon cittadino”. (R.P.)