2010-03-13 15:10:17

Bolivia: messaggio dei vescovi per le elezioni del 4 aprile


“Noi vescovi della Chiesa cattolica della Bolivia vogliamo trasmettere le nostre parole di speranza e di orientamento a tutti i boliviani, coinvolti in un nuovo processo elettorale, in modo che questo nuovo evento democratico conduca a giorni migliori di unità, di concordia fraterna e di armonia.” Così inizia il documento, inviato all’agenzia Fides dalla Conferenza episcopale della Bolivia, che afferma: “Noi riconosciamo la vocazione democratica del nostro popolo e vi invitiamo ad approfondire e rafforzare i valori civili e i principi di ogni Stato di diritto che garantiscono l'integrazione con la partecipazione, l'amministrazione con la responsabilità e l'autonomia nell'unità”. Il documento ricorda che in occasione dell’elezione dei governatori delle regioni e dei sindaci, è certo necessaria una campagna elettorale, ma nei margini del rispetto, e per presentare i programmi per il bene comune, senza farla diventare propaganda irresponsabile. “Vogliamo incoraggiare i cittadini - continuano i vescovi - a preoccuparsi di conoscere le proposte dei candidati, per esercitare responsabilmente il voto”. I vescovi si rivolgono quindi alle autorità e ai responsabili dei mass media: “Esortiamo le autorità pubbliche a fare del loro meglio per garantire elezioni libere, pacifiche e trasparenti. Ci auguriamo che i media, che svolgono un ruolo importante sia durante la campagna elettorale che nel giorno delle elezioni, possano compiere il loro dovere con professionalità e con etica, contribuendo così ad un clima di serenità e di rispetto reciproco”. Il documento termina con questo invito per la prossima Pasqua: “Chiediamo ai cattolici di dare pubblica testimonianza della loro fede, partecipando alle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa e di Pasqua, che ci fanno rivivere il mistero dell'amore del Figlio di Dio che muore e risorge per salvarci, per liberarci dalla schiavitù del peccato e della morte. Questa dovrebbe essere la motivazione più profonda dei credenti per andare ad esprimere il nostro voto responsabilmente e saggiamente nelle elezioni che si terranno il giorno di Pasqua, dal momento che il buon cristiano è anche un buon cittadino”. (R.P.)







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