Benedetto XVI ai vescovi del Sudan in visita "ad Limina": promuovere riconciliazione
e perdono, superare le divisioni fra etnie
Superare “distinzioni di razza o di etnia in un generoso scambio di doni”: è il messaggio
che il Papa lancia alla Chiesa e al popolo del Sudan nel suo discorso ai vescovi del
Paese africano, ricevuti stamani in visita ad Limina. Benedetto XVI ha ringraziato
sacerdoti, religiosi e religiose del Sudan per il loro “generoso servizio”. Ha sottolineato
l’importanza di testimoniare l’amore di Cristo in ogni aspetto della vita ricordando
il contributo che l’Università Saint Mary della città di Juba insieme con movimenti
ecclesiali può dare. Il servizio di Fausta Speranza:
“Your
fidelity to the Lord and the fruits of your labours amid difficulties…” “La
vostra fedeltà al Signore e il vostro impegno tra difficoltà e sofferenze porta eloquente
testimonianza del potere della Croce che illumina limiti e debolezze umane”. Così
Benedetto XVI ringrazia i vescovi del Sudan sottolineando quanto pazientemente lavorino
per il bene del loro Paese, per scongiurare un ritorno alla guerra, per promuovere
una pace stabile ad ogni livello della vita nazionale”. Il Papa invoca “riconciliazione
e perdono” per il grande Paese africano, uscito nel 2005 da una ventennale guerra
civile e in attesa ancora delle prime consultazioni elettorali dalla fine del conflitto
e di un previsto referendum sull’eventuale autonomia del Sud.
“If
peace is to plant deep roots, concrete efforts must be made to diminish…” Un
Paese del quale Benedetto XVI ricorda mali sociali che potrebbero impedire alla pace
di mettere “profonde radici”: iin particolare "la corruzione, le tensioni etniche,
l’indifferenza e l’egoismo”. Di fronte a tutto ciò, Benedetto XVI chiede ai vescovi
di promuovere “giustizia, responsabilità e carità”. “Trattati e accordi – dice il
Papa – sono indispensabili pilastri nei processi di pace ma portano frutto se sono
accompagnati dall’esercizio di una leadership matura e moralmente alta”. Dunque, invita
i vescovi a “suscitare nella popolazione un senso di responsabilità verso le generazioni
presenti e future, incoraggiando perdono, accettazione reciproca e rispetto degli
impegni assunti”.
“As heralds of the Gospel, you
have sought to instil in your people...” Come araldi del Vangelo, voi
vescovi – raccomanda il Papa – siate “segno e strumento di un’umanità rinnovata e
riconciliata” sperimentando così la pace della comunione con Cristo. E Benedetto XVI
cita l’esperienza della recente Speciale Assemblea per l’Africa del Sinodo dei vescovi,
come occasione di preghiera per la riconciliazione e il perdono.
“In
a generous exchange of gifts...” Il Papa chiama a “un generoso scambio
di doni senza distinzioni di razza o etnia” e poi loda l’impegno dei vescovi del Sudan
nel mantenere buoni rapporti con i fedeli dell’Islam”. “Stessa apertura e stesso amore”
chiede Benedetto XVI per chi crede in religioni tradizionali.
Il
Sudan è il Paese più vasto dell’Africa. Ha una popolazione relativamente bassa: circa
37 milioni di abitanti, di cui l’80% musulmani e il 17% cristiani. Soffre una grave
povertà e i postumi di una guerra civile che ha causato 2 milioni di morti e 4,5 milioni
di sfollati. Dopo ben due rinvii, ad aprile prossimo sono attese le prime elezioni
del post-conflitto. Nel 2011, è previsto un referendum che potrebbe concedere l’indipendenza
all’attuale regione autonoma del Sud Sudan. Un appuntamento che genera non poche tensioni
sociali.