Uomo di grande equilibrio: padre Samir ricorda la figura dell'imam Tantawi, rettore
dell'Università Al-Azahar del Cairo
Suscita ancora vasta esco la notizia della morte del Grande Imam e sceicco di Al-Azhar,
Muhammad Sayyed Tantawi, spentosi due giorni fa a Riad, in Arabia Saudita. Ieri, in
un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, il Papa
ha ricordato la sua figura e l’impulso dato dallo sceicco sulla strada del dialogo
interreligioso. Emer McCarthy, collega della redazione inglese, ha chiesto
un ricordo dell’imam Tantawi a padre Samir Khalil Samir, docente di Storia
della cultura araba e islamologia all’Università Saint-Joseph di Beirut:
R. – Lui
doveva, da una parte, tener conto delle opinioni del governo e, dall’altra, trovare
il giusto equilibrio tra le tendenze tradizionaliste salafite - come le chiamiamo
in arabo - vigenti soprattutto in Arabia Saudita e che caratterizzano gran parte degli
Imam del mondo. Doveva, tra l’altro, anche tener conto che i musulmani vivono sempre
di più in Occidente e in Paesi che non sono di tradizione musulmana. In questo modo,
le sue posizioni sono state spesso considerate controverse, come - ad esempio - sulla
donna e in particolare sul velo. Lui diceva: è giusto seguire le decisioni del Paese
dove vivete. Se siete in Francia, dove il velo è vietato nelle scuole e nelle funzioni
ufficiali, dovete seguire queste indicazioni perché il velo non è una questione fondamentale
dell’Islam, anche se appartiene alla tradizione islamica. Prendeva, dunque, una posizione
ragionevole, così come nelle questioni politiche assumeva lo stesso atteggiamento.
D.
– Quale peculiarità caratterizzeranno, secondo lei, il prossimo rettore?
R.
– Si può pensare che si sceglierà un imam moderato che, allo stesso tempo, non assuma
posizioni contrarie a quelle del governo, e questo soprattutto in campo politico.
Si aspetta con ansia il risultato delle elezioni che avranno luogo l’anno prossimo
in Egitto, dopo più di 30 anni di reggenza di Hosni Mubarak. Proprio l’attuale capo
dello Stato vuole proporre il figlio, mentre la popolazione vorrebbe piuttosto un’altra
persona che sia sempre moderata, perché la gente teme i radicali. Non bisogna però
dimenticare la spinta radicale tradizionalista che c’è in tutto il mondo islamico
e in particolare in Egitto. Si può pensare, dunque, che il rettore che verrà sarà
moderato di tendenza tradizionale, per tener conto dei vari impulsi della comunità
politica egiziana. (Montaggio a cura di Maria Brigini)