L'omaggio musicale degli africani d'Italia a Miriam Makeba in un concerto all'Auditorium
di Via della Conciliazione
A due anni dalla scomparsa di Miriam Makeba, Roma ospita un grande concerto in memoria
dell’artista sudafricana, figura di spicco nella lotta per i diritti civili e nell’ultima
parte della sua vita, contro le mafie. L’iniziativa del Movimento degli africani in
Italia sarà ospitata domani sera dall’Auditorium della Conciliazione alle ore 21.
Sul palco in nome di "Mama Africa", soprannome mondiale della Makeba, si alterneranno
talenti italiani e africani. Il ricavato finanzierà un progetto di lotta contro la
desertificazione del Burkina Faso e contribuirà al sostegno delle iniziative del Movimento
degli Africani in Italia per l'integrazione dei migranti. Ce ne parla Gabriella
Ceraso:
(musica)
Anche
dopo la sua morte Miriam Makeba, classe 1932, continua ad unire e a trascinare chi
vuole libertà, giustizia, rispetto dei diritti umani. E lo fa sulle ali della musica,
che iniziò a masticare a livello professionale a vent’anni, la musica che non fa rivoluzioni,
certo, ma può aiutare a pensare in maniera diversa, ad abbattere i pregiudizi. La
ricorda così Raiz degli Almamegretta, che assieme all’Afro Star
Band di Rey Lema, a Rossana Casale, a Tasha Rodriguez, si ritroveranno sul palco dell’Auditorium
domani sera:
“E’ una figura immensa dal punto di
vista musicale. E’ bello anche ricordare il fatto che lei ha un nome particolare:
Miriam nella Bibbia è la sorella di Mosè ed è colei che quando il popolo ebraico esce
dall’Egitto si mette proprio alla testa del popolo suonando e cantando ed è definita
nella Bibbia una ‘profetessa’. Miriam Makeba è stata questo: una musicista profetessa”.
Ambasciatrice
nel mondo delle sofferenze dell’Africa, lottatrice pacifica contro l’apartheid ha
pagato questo suo impegno con un duro e lungo esilio. Ma la forza della sua musica
ha sempre vinto: "Pata pata", "The Click Song", "Malaika", e poi documentari, video,
album le hanno garantito riconoscimenti prestigiosi e soprattutto l’amore del pubblico
al suo fianco fino alla fine. E’ morta sul palco di Castelvolturno a novembre del
2008: anche lì cantava per gli africani in mano alla criminalità organizzata ma anche
per la libertà dei popoli e delle coscienze. Don Tonio Dell’Olio,
dell’Associazione Libera:
“Dove ci sono le mafie,
c’è un pesante condizionamento della vita sociale, della vita politica, c’è l’economia
che viene 'drogata'. Per cui Miriam Makeba aveva colto nel segno quando ha compreso:
primo, che la criminalità organizzata purtroppo oggi è sempre più transnazionale e,
secondo, che forse l’Africa con i valori che si porta nella pelle riesce a dire dei
‘no’ che noi come italiani non riusciamo sempre ad affermare con la stessa forza”.