2010-03-12 13:23:32

Irlanda: possibile ricorso dei vescovi contro la nuova legge sulle unioni civili


I vescovi irlandesi stanno vagliando l’ipotesi di ricorrere alla Corte costituzionale qualora passasse il disegno di legge sulle unioni civili attualmente in discussione al Parlamento di Dublino. Lo ha confermato all’agenzia Cns un portavoce dell’episcopato, precisando che sono stati già avviati contatti con giuristi per decidere quali vie legali intraprendere. La questione è uno dei numerosi temi discussi durante la plenaria primaverile della Conferenza episcopale conclusasi mercoledì a Maynooth, al termine della quale è stato diffusa una dichiarazione pastorale sul matrimonio. Il documento, intitolato “Why Marriage Matters” (“Perché il matrimonio è importante”), pur riconoscendo che il Civil Partership Bill non autorizzerà le coppie dello stesso sesso ad adottare bambini, osserva che in tanti altri ambiti, compreso il fisco e l’accesso ai servizi pubblici, esso di fatto “equipara le unioni civili tra persone dello stesso sesso al matrimonio”. “Questo è incompatibile con la visione della famiglia basata sul matrimonio quale base necessaria per l’ordine sociale e indispensabile per il benessere di una nazione e di uno Stato”, sottolineano con forza i vescovi, ricordando che la Costituzione irlandese obbliga il governo a “tutelare con una cura speciale l’istituto del matrimonio su cui si fonda la famiglia”. La Chiesa è preoccupata anche dall’assenza nel testo di riferimenti all’obiezione di coscienza, per cui un pubblico ufficiale che, per motivi religiosi e etici, si rifiutasse di procedere alla registrazione di un’unione civile rischierebbe fino a sei mesi di carcere. Il provvedimento si tradurrebbe quindi “in uno straordinario e penetrante attacco alla libertà di coscienza e religiosa garantita a tutti i cittadini”. Una legge le cui “norme con la minaccia di sanzioni penali costringono le persone a partecipare alla sua applicazione - ammoniscono in conclusione i presuli - costituisce una nuova pericolosa estensione del potere statale”. L’assemblea plenaria dei vescovi irlandesi – lo ricordiamo – ha affrontato diversi altri temi rilevanti durante i lavori: dalla scottante questione degli abusi sui minori, alle celebrazioni dell’Anno Sacerdotale, agli aiuti della Chiesa irlandese per Haiti, alla pastorale dei migranti, agli ultimi sviluppi della situazione in Irlanda del Nord, alla preparazione del Congresso Eucaristico che si terrà a Dublino nel 2012. (L.Z.)







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