Il capo dei vescovi tedeschi, mons. Zollitsch: la Congregazione per la Dottrina della
Fede studia norme per affrontare il terribile fenomeno degli abusi sessuali sui minori
Al termine dell’udienza dei partecipanti al Convegno sul clero con Benedetto XVI,
l’arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale
tedesca, ha incontrato i giornalisti al Collegio Teutonico in Vaticano per riferire
sulle informazioni comunicate al Papa circa i casi di abusi sessuali che hanno colpito
la Germania. Ce ne parla Amedeo Lomonaco:
Con grande
sgomento ed interesse il Papa ha ascoltato le parole dell’arcivescovo di Friburgo:
mons. Zollitsch ha chiarito che i vescovi tedeschi sono profondamente sconvolti. Già
in passato il presule aveva chiesto scusa alle vittime e oggi ha rinnovato le proprie
scuse. L’arcivescovo di Friburgo ha informato in particolare il Papa sulle misure
in via di adozione per arginare questo terribile fenomeno. Si è detto anche grato
al Santo Padre per l’incoraggiamento dato nel seguire il cammino. L’obiettivo è di
portare la verità alla luce, perché le vittime ne hanno assolutamente diritto. Il
presidente della Conferenza episcopale tedesca ha poi reso noto che la Congregazione
per la Dottrina della Fede sta esaminando le norme adottate dalle Conferenze episcopali
di tutto il mondo per affrontare lo scandalo degli abusi sessuali sui minori, con
l'obiettivo di arrivare ad una revisione delle norme vigenti nella Chiesa universale.
Si stanno accogliendo, in particolare, le esperienze nei vari Paesi per poi fare una
valutazione complessiva ed eventualmente adeguare le proprie norme.
L’arcivescovo
di Friburgo si è quindi soffermato su quanto si sta facendo per assicurare alle vittime
sia un’assistenza umana sia terapeutica. In ogni diocesi – ha aggiunto il presule
– si sta rafforzando la prevenzione. L’invito alle parrocchie è di adottare una cultura
della vigilanza. Il presule ha poi detto che i ministri tedeschi per la famiglia e
per l’educazione hanno promosso per il prossimo 23 aprile una tavola rotonda incentrata
proprio sugli abusi sessuali e sulle misure preventive da adottare. Parteciperanno
a questa tavola rotonda anche i rappresentanti della Conferenza episcopale tedesca.
Un aspetto fondamentale, che è stato rimarcato, è anche quello della responsabilità.
Il presidente della Conferenza episcopale tedesca ha ribadito che tutti nell’ambito
della Chiesa sono pronti ad affrontare con responsabilità questi casi, ma ha anche
ricordato che in Germania sono avvenuti molti casi di abusi sessuali. Non si tratta
dunque di un fenomeno che riguarda solo la Chiesa cattolica. Si deve promuovere un
dialogo molto più ampio con tutta la società per l’accertamento e l’investigazione.
La Chiesa – ha detto l’arcivescovo di Friburgo – ha sempre dato il proprio sostegno
nelle indagini. E poi ha invitato, non solo sacerdoti e religiosi a costituirsi quando
ci sono condizioni di un reato. La Conferenza episcopale tedesca – ha aggiunto – informa
sempre le autorità giudiziarie. E poi ha ricordato che il procedimento dello Stato
e quello della Chiesa sono indipendenti, quando ci si trova di fronte a casi di abusi
sessuali. L’esito del procedimento della Chiesa non influisce dunque su quello dello
Stato.
Mons. Robert Zollitsch ha detto di essere
grato al Papa per il suo sostegno deciso all’azione della Conferenza episcopale tedesca.
Ci incoraggia – ha aggiunto – a far luce e ad arrivare all’accettazione della verità.
In particolare ci incoraggia – ha concluso – a dare applicazione alle norme procedurali
e a migliorarle, se necessario. Proseguiremo - ha detto infine, il presidente della
Conferenza episcopale tedesca - nel nostro cammino per sanare le ferite del passato
ed evitarne in futuro.