2010-03-12 14:48:17

Filippine. Allarme dei missionari: salvare Palawan dalle miniere e dai biocarburanti


Salvare l’isola di Palawan e le sue comunità indigene dalla distruzione e dall’inquinamento: con questo scopo un forum di missionari, comunità cristiane, Ong, associazioni ambientaliste hanno lanciato una petizione per impedire la devastazione di una delle più belle isole dell’arcipelago filippino, l’isola di Palawan. Come riferiscono all’agenzia Fides alcuni missionari impegnati nel forum, Palawan – lunga isola nella parte occidentale dell’arcipelago, nel mare cinese meridionale – rischia di essere devastata a causa di progetti di estrazione mineraria e di agricoltura estensiva autorizzati dal governo filippino centrale e provinciale. Palawan, la provincia più estesa delle Filippine, è un vero paradiso terrestre, un’isola incontaminata con un ecosistema raro e delicato, che include numerose specie vegetali e animali protette. E’ abitata da tribù indigene locali come Tagbanua, Palawanon, Tau't Bato, Molbog, Batak, che vivono in piccoli villaggi sulle aree montuose o lungo le coste, grazie alla pesca e all’agricoltura di sussistenza. L’isola non è meta del turismo di massa, fatto che negli ultimi decenni l’ha preservata dall’edificazione selvaggia: Palawan è oggi parte del “Programma Unesco per la tutela dell’uomo e della biosfera”. “In questo momento l’isola è a forte rischio: è a rischio la vita e la dignità delle comunità locali, mentre si tralascia la salvaguardia del Creato”, dicono i missionari che hanno firmato e diffuso la petizione per “Salvare Palawan”: sono iniziati infatti i lavori di edificazione di strade per aprire le cave e i cantieri estrattivi, affidati alle multinazionali “MacroAsia” e “Celestial”. Secondo l’accordo con il governo di Manila la “MacroAsia” ha diritto sulla terra che da sempre appartiene – secondo il concetto dell’ancestral domain – alle comunità autoctone, alcune delle quali hanno rari contatti con il mondo esterno, mettendo a rischio la loro sopravvivenza e la sopravvivenza dell’ecosistema. Altri progetti, sponsorizzati dal governo provinciale di Palawan, prevedono la piantagione estensiva di palme per ricavare olio da utilizzare per i bio-carburanti: anche questo sarebbe un grave danno alla biodiversità e ridurrebbe pesantemente l’accesso delle popolazioni locali alle diverse risorse della terra. “Chiediamo al governo di revocare il ‘Mining Act’ del 1995, che è stato realmente disastroso per le popolazioni indigene delle Filippine”, chiede la petizione firmata e diffusa da numerosi missionari nelle Filippine. (R.P.)







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