Emergenza clima nelle Filippine: la Chiesa prega per chiedere la fine della siccità
Nella provincia di Sorgoson, a sud di Manila, l’emergenza climatica ha messo in ginocchio
la popolazione, provocando gravi danni all’agricoltura, stimati intorno ai 25 milioni
di euro. Sacerdoti, suore e laici si sono riuniti in preghiera e hanno organizzato
una grande Via Crucis, per chiedere la fine di una siccità che dura già da ben due
mesi, a causa del ritorno di “El Niño”, un fenomeno ciclico che si manifesta ogni
due-sette anni con un aumento di temperatura di 0,5 C°-1,5 C° delle acque dell’oceano
Pacifico orientale, di solito molto fredde. Tale cambiamento provoca un’alterazione
delle normali correnti oceaniche portando siccità nell’area asiatica e africana e
piogge torrenziali nel continente sudamericano. "Con il rito della Via Crucis si ricorda
la passione e morte di Gesù, e preghiamo affinché Dio ci invii la pioggia tanto attesa”,
afferma suor Genie Henerosa di Sorgoson in un’intervista all’agenzia Asianews. Se
l’emergenza dovesse durare fino a luglio, potrebbe far salire a quota 300 milioni
i danni al settore agricolo, secondo le stime degli esperti. “I contadini – rivela
suor Genie - hanno perso la speranza, le loro terre sono aride e migliaia di ettari
di campi sono andati distrutti”. Possibili rischi anche nell’erogazione di energia
come dimostra il malfunzionamento delle centrali idroelettriche, che rappresentano
la principale fonte di energia del Paese. La presidente Arroyo ha dichiarato lo stato
di calamità nella regione di Mindanao, dove oltre il 53% del fabbisogno energetico
dipende dalle dighe di Lanao e Pulangi, il cui livello dell’acqua è sceso da gennaio
di due centimetri al giorno. La Chiesa sta organizzando raccolte di fondi nelle varie
parrocchie per aiutare gli agricoltori più colpiti e per sostenere con la sua presenza
il morale della gente.(C.F.)