Ha destato stupore la recente espulsione di diversi missionari stranieri nella regione
di Atlas, nel centro del Marocco. L’accusa è di aver svolto attività di proselitismo.
Secondo Rabat sarebbero 16 le persone espulse, tutte lavorano in un orfanatrofio situato
nella municipalità di Ain Leuh gestito da un gruppo di evangelici pentecostali e avviato
60 anni fa da due laiche americane. Per l’accusa avrebbero approfittato della situazione
di indigenza di alcune famiglie per ''farsi carico dei figli non ancora maggiorenni,
in violazione delle procedure in vigore in materia adozioni dei bambini abbandonati
e degli orfani''. Le espulsioni – afferma il comunicato del ministero dell’Interno
- si iscrivono nel quadro della ''lotta contro i tentativi di propagazione del credo
evangelico, mirante a scuotere la fede dei musulmani''. Il dicastero ha difeso il
suo operato perché - dice - ha agito “in conformità con le norme in vigore sulla preservazione
dei valori religiosi e spirituali del regno”.(B.C.)