2010-03-10 16:09:52

La sfida educativa al centro dell’intervento del presidente della Cei Bagnasco a Genova


Presentando ieri a Genova il volume: “La sfida educativa”, curato dal Comitato per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha parlato delle difficoltà del compito educativo nella società contemporanea indicandone le cause in tre fattori: l’assolutizzazione della libertà individuale; la sfiducia nella ragione e il consumismo. “Di fronte al compito educativo - ha proseguito il porporato - troviamo uno smarrimento degli adulti, gente impaurita e genitori che non sanno più se essere severi o blandi con i ragazzi”. “La libertà – ha spiegato – non è un valore assoluto” ma se “diventa il dio dominante, un Moloch, tutto, anche la vita, può essere bruciato in suo nome”. Il porporato – riporta il Sir – ha anche ricordato la “sfiducia generalizzata della ragione” per cui “non esiste una verità assoluta”. Sul tema del consumismo, ha spiegato che questo “non favorisce la cultura del sacrificio e del dono ma una mentalità del piacere e della soddisfazione”. Indicando poi alcuni aspetti necessari per una corretta educazione, l'arcivescovo di Genova ha affermato che, nel rapporto tra educatore ed educando, servono “amorevolezza ed affetto”; in secondo luogo “non dobbiamo avere il timore di annunciare verità alte anche se queste non verranno capite subito o completamente”; infine, “l'educazione deve essere esigente ma, se c'è amore e verità, si può anche essere esigenti”. Il porporato ha poi parlato del compito educativo della Chiesa spiegando che “la Chiesa non può non sentirsi interpellata, in forza della sua natura e della sua missione, perché sa bene che in Gesù Cristo si manifesta il vero volto di Dio e dell'uomo” e “laddove si annuncia Cristo l'uomo cresce”. In conclusione rispondendo a quanti affermano che nelle parrocchie, in particolare a Genova e in Liguria, ci sono pochi giovani il cardinale Bagnasco ha sottolineato che la denatalità ligure, insieme al Giappone, è la più bassa del mondo e che, senza farne un vanto, le parrocchie sono tra “le poche sedi che offrono un percorso educativo”.(B.C.)







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