I vescovi messicani: riconciliazione nazionale per vincere miseria e violenza
“E’ urgente lavorare per uno Stato di diritto che garantisca i diritti individuali
e di tutti nonché il benessere, la protezione e la sicurezza in favore di ogni cittadino.
Un tale compito spetta sia alle autorità sia alla stessa società messicana”. Sono
le parole del presidente e del segretario della Conferenza episcopale del Messico,
rispettivamente mons. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla, e mons. Víctor
René Rodríguez Gómez, vescovo ausiliare di Texcoco. Ieri, i presuli, in una nota letta
alla stampa si sono fatti carico, a nome della Chiesa, dei “bisogni del nostro Paese,
su tutte la vita umana – scrivono – la giustizia, la pace e il rispetto della dignità
delle persone”. In particolare, proseguono i vescovi, “della donna e dei gruppi vulnerabili”
poiché spesso i loro bisogni “non trovano risposte opportune” e ciò non fa altro che
“dare origine a nuove carenze e ad una maggiore vulnerabilità nei rapporti e nella
convivenza sociale”. Tutto ciò, ovviamente, “porta al deterioramento del tessuto sociale
messicano”. “La Chiesa è consapevole - prosegue il comunicato - delle difficoltà così
come del fatto che viviamo in tempi difficili ma, al tempo stesso, ha totale certezza
sul fatto che Cristo ha vinto la morte e in Lui abbiamo posto tutta la nostra fiducia”.
Così come è accaduto nel resto dell’America Latina anche in Messico – riferiscono
i presuli - “è entrata in crisi la vita sociale, la convivenza armonica e pacifica”.
“Ciò si verifica per la crescita della violenza che, giorno dopo giorno, si manifesta
in furti, scippi, sequestri, corruzione ed estorsione, e quello che è ancora più grave
in assassini che ogni giorno lasciano nel dolore le famiglie e tutta la società”.
D’altra parte, l’episcopato del Messico rileva che questi fatti così tragici non sono
sporadici anzi “fanno parte di una situazione che ormai è divenuta abituale, alla
quale concorrono diversi agenti”. Questo stato di cose ormai “è un segno dei nostri
tempi” di fronte al quale ognuno è chiamato a “discernere per porsi al servizio del
Regno, annunciando Gesù che è venuto a dare la vita a tutti e darla in pienezza”.
Per i vescovi le tante espressioni di “angoscia e disperazione” del popolo sono “manifestazioni
d’impotenza di fronte alla povertà, all’iniquità, alla disuguaglianza nella distribuzione
della ricchezza; di fronte anche alla mancanza di opportunità di studio, lavoro e
sviluppo”. I vescovi ritengono che sia arrivata con urgenza “l’ora della riconciliazione
e dello sforzo necessario per promuovere l’unità nazionale”, rispettando “la ricchezza
della pluralità di culture (…) e perciò occorre, oggi più che mai –proseguono – unirsi
con convinzione e con speranza per costruire la pace e dare slancio allo sviluppo
umano integrale e solidale”. Infine, i presuli affidano questi compiti e queste speranze
allo Spirito Santo al quale chiedono di “illuminare e rinnovare “ il cuore di ogni
messicano” dando a “tutti amore, luce e prospettiva”. Alla Madre e Patrona del Messico,
la Madonna di Guadalupe, i vescovi chiedono protezione e intercessione presso il Signore
della Vita affinché il Messico conosca “la pace e abbia una vita dignitosa”.(A
cura di Luis Badilla)